Nessun dietrofront sulla riforma delle Pensioni. L’esecutivo giallorosso proseguirà nel solco del percorso tracciato dal precedente governo gialloverde, in particolare sulla Quota 100, ma anche sulla pensione di cittadinanza e sulla proroga del regime sperimentale di Opzione donna. L’attenzione, nelle ultime ore, è sempre più focalizzata, in particolare, sulle nuove pensioni anticipate a 62 anni con 38 anni di contributi già chieste da circa 180mila italiani che dovrebbero arrivare a 200mila entro la fine del 2019, secondo le previsioni dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale attualmente presieduto da Pasquale Tridico.
Legge di Bilancio 2020, nuove rassicurazioni del premier sulla conferma di Quota 100
A rassicurare oggi, ancora una volta, sulla prosecuzione della Quota 100, dopo averlo fatto ieri e nei giorni scorsi, è il premier Giuseppe Conte sollecitato anche da alcuni cittadini incontrati a Perugia tra gli stand di Eurochocolate. "Quota 100 – ha ribadito il capo del governo - la manteniamo". L’emendamento annunciato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi durante l’esame della legge di Bilancio 2020 in Parlamento non induce per niente il governo a fare passi indietro sulla riforma delle pensioni avviata nei mesi scorsi e adesso in via di sperimentazione con diverse misure. Non si sa se Quota 100 verrà resa prima o poi strutturale o se, al termine della sperimentazione di tre anni, sarà cancellata.
Conte chiarisce ancora una volta la posizione sulle pensioni anticipate a 62 anni
Di certo c’è che le risorse per la prosecuzione saranno nella legge di Bilancio 2020 e non saranno apportate modifiche, almeno adesso, secondo le rassicurazioni del presidente del Consiglio. “La manteniamo”, la risposta secca data oggi da premier a chi a Perugia, ad Eurochocolate, lo ha invitato a non modificare la misura per il prepensionamento a 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva dicendo: "Presidente, mi raccomando Quota 100".
Precisazioni che il premier evidentemente ritiene necessarie alla luce delle polemiche politiche alimentate in questi giorni da Italia Viva, il nuovo partito fondato da Matteo Renzi dopo la scissione del Partito democratico che oggi fa parte della maggioranza di governo. I renziani hanno fatto sapere che non intendono mettere il bastone tra le ruote all’esecutivo, ma hanno annunciato la presentazione di un emendamento per abolire la Quota 100, cosa che potrebbe creare qualche problema alla maggioranza durante l’esame della Manovra, in particolare al Senato. L’esecutivo, però, intende andare dritto sulla strada già tracciata dal precedente governo.