Il testo della nuova Legge di Bilancio è approdato da alcuni giorni al Senato per iniziare l'iter parlamentare che dovrebbe portare alla conversione in legge definitiva. Tuttavia, sarebbero già allo studio alcuni correttivi per ridurre l'impatto della plastic-tax e delle Tasse sulle auto aziendali.

Probabile dietro-front del Governo su micro-tasse

Le tasse sulla plastica e sulle auto aziendali e l'inversione contabile negli appalti sono alcune delle misure introdotte nella Manovra finanziaria al fine di aumentare il gettito. Il Governo giallo-rosso, però, starebbe pensando ad un dietro-front su alcune misure che preoccupano il ministero dell'Economia e delle Finanze.

Per eliminare o ammorbidire le micro-tasse inserite nella Finanziaria, infatti, necessiterebbe un ingente impiego di risorse economiche che, al momento, l'esecutivo avrebbe difficoltà a reperire.

Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", la plastic-tax, che consiste nel prelievo di un euro al chilogrammo sulle materie prime impiegate per la produzione di contenitori monouso, costerebbe circa 1,8 miliardi di euro all'anno. Tuttavia, l'esecutivo avrebbe ipotizzato uno slittamento di tre mesi, da aprile a luglio, che ridurrebbe il gettito di 450 milioni di euro. L'altra ipotesi, invece, riguarderebbe una riduzione del prelievo a 40 centesimi al chilogrammo che, però, comporterebbe minori entrate per 1 miliardo di euro.

La cancellazione definitiva della tassa sulle auto aziendali, invece, comporterebbe una riduzione del gettito pari a 300 milioni di euro. L'esecutivo, inoltre, si starebbe concentrando anche sul meccanismo per il quale l'impresa dovrebbe pagare i contributi dei dipendenti anche dei subappaltatori, la cosiddetta inversione contabile negli appalti, che aumenterebbe il gettito di circa 500 milioni di euro.

Secondo il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, infatti, la norma potrebbe essere rivista.

Spunta l'ipotesi di rimodulazione delle finestre di uscita

Sempre secondo quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", per ridurre l'impatto delle micro-tasse, il Governo avrebbe ipotizzato la revisione delle finestre di uscita per tutti coloro che decideranno di lasciare in anticipo l'attività lavorativa con il sistema di Quota 100 voluto dal precedente esecutivo giallo-verde.

L'ipotesi, infatti, sarebbe quella di modificare le finestra a partire dal 2021, ultimo anno di sperimentazione di Quota 100. Si tratta di una modifica che potrebbe portare sul piatto qualche centinaio di milioni di euro. Qualora si verificasse una rimodulazione delle finestre di uscita, infatti, i lavoratori del settore privato dovranno attendere ulteriori tre mesi per il pensionamento anticipato visto che, il tempo tra la maturazione dei requisiti e l'uscita dal lavoro passerebbe da 3 a 6 mesi. Per i dipendenti pubblici, invece, la finestra passerebbe a nove mesi.