Dal momento che la scadenza degli Isee è stata allineata al 31 dicembre di ogni anno, per poter continuare a percepire le prestazioni assistenziali occorre provvedere al rinnovo. L'Isee è uno strumento molto utile per famiglie e soggetti che versano in stato di indigenza per ottenere le varie prestazioni assistenziali previste dal nostro sistema. Tra queste, come accennato, anche il reddito di cittadinanza. Il rischio per chi non rinnoverà l'Isee è la sospensione del sussidio. Un'eventualità questa, che scatterebbe solo dal mese di febbraio. A gennaio infatti, il sussidio sarà pagato anche per chi non ha ancora rinnovato la propria certificazione.
Isee 2020, novità patrimonio mobiliare
Una delle novità più importanti in materia Isee è l'uniformità di redditi e patrimoni ai due anni precedenti la data di presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica. Fino allo scorso anno infatti, era necessario produrre i redditi, riferiti ai due anni precedenti e i patrimoni mobiliari al 31 dicembre dell'anno precedente. Per esempio, nel 2019, le famiglie che hanno richiesto l'Isee hanno dovuto indicare i redditi del 730/2018 (anche Cud 2018 o Unico 2018), cioè riferiti all'anno di imposta 2017. Per saldi e giacenza media dei conti correnti per contro, hanno dovuto indicare quelli al 31 dicembre 2018. Per il rinnovo di quest'anno invece, bisognerà inserire i redditi del 730/2019, che richiamano all'anno fiscale 2018, mentre per il patrimonio mobiliare, saldo e giacenza media al 31 dicembre 2018, e non al 31 dicembre 2019.
Isee per il reddito di cittadinanza, cosa bisogna fare?
Il fatto che saldi e giacenza media debbano essere riferiti al 31 dicembre dei due anni precedenti quello in cui si richiede l'Isee rappresenta un vantaggio per i contribuenti. Di fatto, banche o Poste Italiane sono già pronte a rilasciare queste documentazioni riferite al 31 dicembre 2018.
Per quelle 2019 invece, occorre aspettare almeno fino al 15 gennaio. Per rinnovare l'Isee quindi, basterà andare al proprio istituto di credito e poi al Caf, e anche in questi primi giorni di gennaio sarà possibile aggiornare gli Isee producendo la nuova Dsu. Per chi avrà convenienza ad inserire il patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2019 (opzione prevista dal decreto Crescita), bisognerà attendere ancora qualche giorno.
Il decreto Crescita ha previsto l'uso dell'Isee corrente per chi ha visto peggiorare la propria situazione reddituale, lavorativa e patrimoniale, negli ultimi mesi. Ecco perché qualcuno potrebbe trovare conveniente aspettare che banche o uffici postali siano in grado di rilasciare saldi e giacenze medie del 2019. Un'attesa che non potrà andare oltre il 31 gennaio 2020, perché se non si rinnova l'Isee entro tale data, si rischia la sospensione del sussidio a partire dal mese di febbraio e fino a quando non si rinnoverà l'Isee.