Boom di domande sul sito Inps per il nuovo bonus di 600 euro a favore dei possessori di partita Iva e autonomi. Il nuovo meccanismo di accredito dell'indennità dell'Istituto previdenziale ha destato vari problemi per la presentazione delle domande, ma la platea dei richiedenti era molto ampia: oltre alle partite Iva, i professionisti e i co.co.co, infatti, sono chiamati a presentare domanda anche i lavoratori stagionali del turismo, quelli agricoli e gli addetti allo spettacolo. In tutto, le domande stanno sfiorando i due milioni (ieri avevano raggiunto quota 1,66 milioni).

Adesso il sistema sembra funzionare: tuttavia, la stessa procedura di domanda probabilmente si osserverà anche per le altre indennità e bonus Inps che verranno deliberati nei mesi di aprile e maggio come contenuto dei relativi decreti del Governo Conte. In tal senso, si ragiona sulle categorie lavorative precarie come colf, badanti, stagionali, non sempre regolarizzate, rimaste senza alcuna entrata: ad aprile e maggio dovrebbero poter beneficiare di un bonus il cui importo non è stato ancora deciso. E si ipotizza il legame con il Reddito di cittadinanza.

Bonus 600 euro partita Iva a 800 ad aprile: si lavora anche al reddito di emergenza

Intanto, in attesa che le domande del bonus 600 euro partita Iva e autonomi relative al mese di marzo possano essere espletate da chi ne abbia diritto, il Presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha dato conferma che esiste allo studio un'ipotesi di aumentare il bonus di 600 euro, passandolo a 800 euro per il mese di aprile (e probabilmente anche per il mese di maggio 2020 nel caso del perdurare dell'emergenza sanitaria).

L'ipotesi si accompagna anche all'introduzione del reddito di emergenza, il bonus riservato alla fascia di popolazione precaria in ambito lavorativo, con contratti di lavoro scaduti, lavoratori non regolarizzati (come badanti, colf, agricoltori), ma anche dei tanti commercianti che rischiano di perdere la propria attività per i mesi di chiusura dettati dello stato di emergenza in corso.

Per molte di queste attività, il blocco è stato il colpo di grazia essendo già in fase calante prima della crisi.

Reddito di emergenza, ultime notizie oggi: a chi andrebbe il bonus nel decreto aprile 2020

Per tutte queste categorie, anche non regolarizzate, l'ipotesi di partenza di qualche giorno fa era di un bonus di 400-500 euro per un costo totale per le casse statali da uno a due miliardi di euro.

Il criterio di assegnazione dell'indennità è quello di un aiuto ai lavoratori "saltuari" che ricomprenda tutte le tipologie, anche non stabilizzate nel caso in cui non si tratti di contratti a termine o stagionali, di lavoratori precari, in entrata e in uscita nel breve termine dal mondo del lavoro. E che proprio questo inizio del 2020, con l'approssimarsi dell'emergenza sanitaria, ha fatto perdere anche le poche entrate rispetto al 2019.

Ad oggi, quello che viene definito Reddito di emergenza, dunque, dovrebbe raggiungere gli esclusi, o i tagliati fuori dal Reddito di cittadinanza, dal bonus 600 euro e dagli ammortizzatori sociali, comprendendo quella fascia di marginalità che è rappresentata anche dai lavoratori "in nero".

Tuttavia, l'importo del bonus è ipotizzabile che possa essere equiparato a quello del Reddito di cittadinanza (fino a 780 euro), proporzionandolo anche alla situazione patrimoniale del beneficiario.

Bonus 800 euro equiparato al Reddito di cittadinanza per precari, colf, badanti e stagionali

Proprio in questi giorni di erogazione del bonus di 600 euro, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo si è espressa su questi lavoratori, stimando nel prossimo decreto lo stanziamento di tre miliardi di euro per il sussidio dei precari. Secondo le prime stime, a rientrare in queste categorie precarie e non raggiunte da alcuna forma di sussidio o di ammortizzatore sociale, potrebbero essere fino a tre milioni di persone.

Tuttavia, i tavoli dei prossimi giorni che saranno cruciali per il nuovo decreto di aprile, porteranno la trattativa a tirare sulle somme da destinare al Reddito di emergenza: il Ministero dell'Economia e del Tesoro vorrebbe abbassare l'importo scendendo al miliardo di euro, cui si aggiungerebbero i fondi non spesi (ad iniziare dai 100 milioni del Fondo residuale) che dovrebbero andare ai lavoratori stagionali, intermittenti e alle categorie particolarmente deboli. In totale, tra bonus 600 euro da aumentare a 800, formule di indennità delle famiglie e Reddito di emergenza, nel prossimo decreto dovrà essere trovata la copertura per una spesa vicina ai dieci miliardi di euro.