Ancora polemiche sull'operato dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale italiano. E non sono polemiche che riguardano i bonus del decreto "Cura Italia". Si tratta di polemiche sul fatto che l'Inps in questo periodo di crisi e limitazioni per le famiglie, non risparmia di mandare lettere a casa dei cittadini, chiedendo soldi indietro su Pensioni erogate per sbaglio. Problemi che sono finiti sulla pagina Facebook della Lega - Salvini premier, con commenti da parte di persone che hanno ricevuto le lettere.
L'Istituto contesta somme indebitamente percepite
Sono ancora fresche nella memoria le problematiche del 1° aprile, quando partirono le domande per gli indennizzi previsti dal decreto Cura Italia, con sito Inps in tilt, poi chiuso e con violazioni della privacy per molti utenti. L'Istituto Previdenziale è di nuovo nell'occhio del ciclone, stavolta per via di errori di calcolo delle pensioni. Sul sito della Lega campeggia un eloquente: "Pazzesco, sbaglia a versare la pensione e chiede i soldi indietro", che puntualizza anche il fatto che la tempistica è completamente sbagliata, in un momento di grave crisi che stanno attraversando gli italiani, compresi naturalmente i pensionati. Tutto nasce da una pensionata di Lecco, alla quale l'Inps ha recapitato una lettera con la quale avvertiva la donna che le erano state erogate somme non spettanti e che pertanto si trovava ad avere un debito nei confronti dell'istituto previdenziale.
In altri termini, la classica lettera con la quale l'Inps chiede la restituzione delle somme indebitamente percepite dai pensionati. Come riporta il quotidiano "Libero", nel post della Lega su Facebook, c'è l'invito ad altri pensionati a farsi avanti, a commentare se si trovano nelle stesse condizioni della pensionata di Lecco, cioè se anche a loro è stata recapitata una lettera simile.
Numerosi i pensionati a cui è arrivata la comunicazione
Il caso di Lecco non è isolato, come dimostrano i commenti al post sulla pagina della Lega: un uomo ha riportato come anche alla sua consorte sia arrivata la comunicazione per la riscossione delle somme erroneamente versate. Il commento è stato accompagnato anche dalla foto della lettera, datata 19 marzo, arrivata a casa della pensionata.
"È verissimo anche a mia moglie è successo, è scandaloso", questo il commento del signore che ha dichiarato come alla moglie, pensionata da meno di due anni e con 20 anni di contribuzione versata, l'Inps abbia assegnato una pensione di 504 euro al mese.
L'istituto ha però successivamente comunicato alla donna, che ella non ha diritto alla integrazione al minimo ed alle maggiorazioni sociali e non ne aveva diritto nemmeno alla data di liquidazione della pensione. In sintesi, la donna ha percepito una pensione più alta di quella realmente spettante per 23 mesi, e adesso deve restituire anche gli arretrati. In tutto ben 4.700 euro, perché la pensione scenderebbe a 236 euro. Il marito della donna continua il suo sfogo, sottolineando che l'errore è tutto dell'Inps.
Infatti, stando alle parole dell'uomo, quando è stata presentata la domanda di pensionamento della moglie, è stata anche allegata la documentazione reddituale completa. Pertanto l'istituto previdenziale aveva già in mano tutti gli strumenti per erogare l'importo corretto, senza concedere integrazioni al trattamento minimo che nessuno aveva richiesto.