È stato raggiunto in Piemonte l'accordo sul bonus per il personale sanitario impegnato durante l'emergenza nuovo Coronavirus per un dispendio fondi pari a 41 milioni di euro, ovvero il 75% delle risorse destinabili a questo riconoscimento.

L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, ha spiegato come verranno redistribuite queste risorse: "Le indennità e i premi sono stati assegnati solo per le giornate di effettiva presenza in azienda (fino ad un massimale di circa 42 euro al giorno, ndr). Fanno eccezione le giornate di infortunio correlate alla Covid-19, per le quali è riconosciuta una quota incentivante giornaliera pari a 35 euro".

Le tre fasce a cui spetta l'indennità

Sono tre le fasce che rientrano nel bonus per l'attività svolta durante l'emergenza sanitaria: la prima è formata da infermieri, oss, ota e ausiliari specializzati, ai quali andranno da 35,29 a 42,29 euro giornalieri, per un totale di 2.000 euro lordi.

La seconda comprende infermieri, personale di altri profili sanitari, Oss, Ota e ausiliari specializzati che non rientrano nella fascia precedente, e prevede un indennizzo da 23,16 a 29,16 euro al giorno, per un ammontare di 1.500 euro lordi.

La terza ed ultima fascia è costituita dagli altri dipendenti che hanno mansioni tecniche, professionali ed amministrative: 5 euro al giorno, per un totale di 200 euro lordi che potrebbero essere incrementati a livello aziendale soltanto per coloro che sono stati direttamente coinvolti nella gestione dell'emergenza nuovo coronavirus.

Gli infermieri sono scesi in piazza a Torino

Lunedì 8 giugno, il sindacato di categoria Nursind Piemonte ha organizzato un'altra manifestazione dei dipendenti sanitari: per le vie del centro e dinanzi agli ospedali di Torino hanno marciato dieci camion disposti in fila. "Chiediamo al governo - dichiara Francesco Coppolella del Nursind - di rivedere la struttura contrattuale, gli stipendi degli infermieri, le indennità e le norme che regolano il contratto".

Nel frattempo, di fronte alla prefettura, centinaia di dipendenti appartenenti al Nursing up hanno protestato con tricolori, braccia alzate e t-shirt di Superman. Inoltre hanno mostrato dei cartelli recanti le scritte "vergogna", oppure "ci chiamate angeli ma siamo usurati e dimenticati". Prima che partisse il comizio, è stato osservato un minuto di silenzio in onore di George Floyd, ucciso dopo un intervento della polizia statunitense.

Poi Claudio Delli Carri di Nursing up ha avanzato delle precise richieste a nome della categoria: "Chiediamo aumento di stipendio, anche di 500 euro netti al mese, una contrattazione separata per gli infermieri e le altre figure sanitarie e assunzioni di personale, anche degli oss".