C'è un'altra faccia del Covid. Quella in cui la sofferenza non si misura con le immagini degli ospedali, ma con i conti in rosso. Quella di migliaia di imprenditori e lavoratori che hanno patito sulla loro pelle gli effetti economici delle restrizioni. Tuttavia, dopo i ristori per imprese e aziende, si pensa su input di Giuseppe Conte a una misura aggiuntiva di sostegno per quanti abbiano subito, nel corso del 2020, la messa in cassa integrazione per effetto delle difficoltà del proprio settore.
Bonus 500 euro per i cassintegrati?
L'idea sarebbe sul tavolo e l'indiscrezione arriva da La Stampa.
A Palazzo Chigi si prefigura una sorta di bonus per Natale riservato a coloro i quali sono stati messi in cassa integrazione. Occorre ricordare che, tra le misure straordinarie messe in campo per la crisi da Covid, con l'estensione della Cig. In sostanza è stato disposto l'istituto della cassa integrazione in deroga e che è stata riservata ai dipendenti di quelle realtà, magari troppo piccole, che non ne avrebbero avuto diritto qualora si fosse vissuta una fase ordinaria e non straordinaria come l'epoca del coronavirus.
Stop a scadenze natalizie, ma per il bonus bisogna trovare la quadra
Sono note le vicissitudini relative ai ritardi e alle difficoltà a cui molti lavoratori sono stati costretti in merito alla cassa integrazione.
Tuttavia, adesso, da Palazzo Chigi potrebbe arrivare un provvedimento che farà felici quanti hanno dovuto fare i conti con una misura di sussidio importante ma che, comunque, non copre interamente lo stipendio che si sarebbe preso qualora si fosse lavorato regolarmente. L'idea filtrata è che sarebbero erogati 500 euro a quanti, nel corso del 2020, siano stati messi in cassa integrazione per almeno 8 settimane.
Secondo le prime stime, la misura dovrebbe avere un costo di circa 1,7 miliardi e al momento l'idea è che venga erogata dall'Inps.
Al momento l'ipotesi è accolta con freddezza da alcune parti politiche. C'è chi auspicherebbe invece un intervento per le categorie danneggiate, come i lavoratori dello spettacolo e del turismo. Altri invece sostengono quanto un provvedimento del genere rischi di alimentare le divisioni all'interno del Paese, soprattutto tra le categorie dei garantiti e dei non garantiti.
Tra l'altro c'è necessità di far quadrare i conti per effetto dei 5 miliardi che mancheranno all'appello per lo stop di tutte le scadenze fiscali sotto l'albero: Irpef, Irap e Ires. Un aiuto che dovrebbe essere riservato a tutte le imprese con meno di 50milioni di fatturato e perdite di almeno un terzo rispetto al 2019. E da qualche calcolo si evince che il bonus di Conte troverebbe possibilità di esistere, numeri alla mano, solo nel momento in cui si riuscisse a limitare la platea di esenzioni e rinvii natalizi.