Sembra passato un secolo da quando Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini presenziavano ad una conferenza stampa in cui tra, le altre cose, veniva presentato il reddito di cittadinanza. Un provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e forse ingoiato dalla Lega al tempo del Conte 1, quando l'inattesa alleanza giallo-verde veniva tenuta in piedi da un contratto.

Oggi che lo scenario politico è molto diverso, restano gli effetti di quel provvedimento, ma non le coperture. Nella prossima Manovra non ci sarebbe copertura per gli stipendi dei navigator.

Le figure chiave nel reddito di cittadinanza, infatti, rischiano di perdere il lavoro per quella che, al momento, è una mancanza di soldi nella legge di Bilancio. Un destino singolare se si considera che si immaginava la loro figura potesse essere stabilizzata ed era propedeutica ad aiutare i percettori del reddito a trovare un'occupazione.

I navigator sono circa 2700 ed hanno un contratto che scade ad aprile 2021: ci sarebbero dieci milioni previsti per Anpal nel disegno di legge di Bilancio, ma si tratterebbe di fondi riservate ad altre attività.

Anche qualora, però quella cifra riguardasse i professionisti impegnati nel settore si arriverebbe solo a fine 2021 e solo per 500 di loro.

Reddito cittadinanza: il problema è nel disegno di Legge di Bilancio

Il reddito di cittadinanza è una sorta di marchio di fabbrica per il Movimento 5 Stelle. Non è un caso che i grillini, confidando nel fatto che ogni discorso sia basato sul disegno della legge di Bilancio, sono pronti a presentare un emendamento che possa quantomeno prorogare l'attività dei navigator con nuovi fondi.

Il governo spera di trovare le risorse necessarie, magari confidando nell'arrivo dei soldi del Recovery Fund provenienti da Bruxelles.

"Ma resta il fatto - si legge sul quotidiano - che nella manovra appena depositata dal governo, i soldi non ci sono. E per i navigator sembra avvicinarsi il momento del fine corsa".

I diretti interessanti proveranno a difendere i loro diritti con la sigla sindacale creata (Anna), ricordando come negli ultimi mesi il loro lavoro sia stato fortemente messo in difficoltà dalla necessità di lavorare in smart working.

Tra i problemi segnalati c'è anche l'impossibilità ad avere dati che attestino l'efficacia del loro lavoro, dato che non è dato sapere quanti percettori del reddito di cittadinanza abbiano trovato lavoro grazie al loro operato.

Navigator: ipotesi ricorso

Qualora, per loro, dovesse profilarsi il peggio c'è l'ipotesi ricorso. In particolare, per accelerare le operazioni di assunzioni, sono stati assoldati con contratti da cococo pur essendo utilizzati come lavoratori assunti. Fu una scelta fatta per snellire tutti i processi in vista delle elezioni europee del 2018. Le circostanze descritte, ove verificate, darebbero grandi possibilità di rivendicare i loro diritti ai navigator in sede legale.