In programma ci sono 11.600 assunzioni nei Centri per l'impiego di tutta Italia, per il rafforzamento dei servizi pubblici per il lavoro a livello locale. A confermarlo, il piano del governo Draghi, che ha avviato in primis la riforma sui concorsi pubblici con l'obiettivo di sbloccare i 118mila posti già banditi dagli enti locali, ai ministeri, alla scuola. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha parlato inoltre di 500 mila nuovi posti in cinque anni. Anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, benché stia lavorando su più fronti, sembra avere una priorità: realizzare quel progetto nazionale che punta ad incrementare il personale nelle Agenzie per il Lavoro regionali.

Il primo passo della modernizzazione di queste strutture passa proprio attraverso l'immissione di nuovi lavoratori. Ai Centri per l’Impiego è, infatti, demandata la funzione di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sul territorio, ovvero tra le aziende che offrono lavoro e tutti coloro che sono in cerca di un'occupazione.

Per rilanciare il lavoro, servono nuovi giovani leve

Non basta certo il blocco dei licenziamenti a rilanciare il lavoro e a tamponare quella crisi da sovraindebitamento aziendale legata a Covid, paventata da alcuni economisti come Fabrizio Pagani, che dovrebbe causare, nei mesi a seguire, la perdita di ulteriori 220 mila posti di lavoro, rispetto a quelli che si sarebbero persi in tempi normali.

Per riattivare le politiche del lavoro a contrasto della dilagante disoccupazione servono anche molte risorse economiche che di certo non mancano: in legge di bilancio ci sono mezzo miliardo di euro e nelle bozze del Recovery altri 5 miliardi. A tal proposito il ministro Orlando dovrebbe convocare a breve un tavolo di confronto con le Regioni e le parti sociali.

Lo stesso ha, inoltre, speso buone parole per i 2.700 navigator ritenendo che abbiano buone professionalità, e che quindi dovrebbero esser stabilizzati visto l'avvicinarsi della data di scadenza del loro contratto prevista a fine anno.

Centri italiani, in arrivo oltre 11.600 assunzioni e rafforzamento delle competenze

In parallelo alla realizzazione del piano di potenziamento dei centri per l’impiego, il Governo sta spingendo su un'ampia collaborazione con i vari enti territoriali per promuovere i patti territoriali anche per il miglioramento del livello delle competenze.

In questo senso, tra le esperienze positive, c'è il metodo seguito dalla regione Lazio, che per il concorso per 200 posti di categoria D per rafforzare i centri per l’impiego della Regione ha definito i requisiti di ammissione svolgendo una completa indagine presso alcune Università, definendo i profili considerati più adeguati.