L'Anas, dopo aver aperto a dicembre 2019 una nuova piattaforma dedicata alla gestione dell’Elenco degli Avvocati e funzionale al conferimento di incarichi legali, sta cercando ora avvocati e altri liberi professionisti per costituire un elenco di lavoratori che sappiano tutelare la società soprattutto nel settore penale, civile, amministrativo e non solo. Tra i fornitori di Anas ci sono infatti anche avvocati, medici e altri professionisti che curano gli interessi dell’azienda o che sono chiamati a redigere pareri e perizie medico-legali per l’assistenza in tutti i tipi di controversie.

Anas: cercasi nuovi avvocati, medici e altri professionisti

La piattaforma che permette l'iscrizione a tali categorie di professionisti è stata già aperta il 10 maggio scorso. Possono accedervi tutti coloro che hanno i requisiti di accreditamento, senza limitazioni né temporali, né quantitative. Si deve quindi cliccare sul sito anaspatrociniolegale e, seguendo le istruzioni, procedere all'inserimento dei propri dati personali. Una volta che si sono iscritti, i professionisti dovranno sostenere delle selezioni per il conferimento degli incarichi di difesa.

Avvocati, parcelle ferme da 7 anni

Si tratta di un'ottima opportunità lavorativa per la categoria degli avvocati che sta attraversando un momento difficile non solo a causa della pandemia ma anche per via del fatto che i parametri relativi ai loro compensi sono fermi al 2014.

Il decreto con l'aggiornamento dei valori doveva esser approvato nel 2020. La legge forense stabilisce infatti che i parametri per la liquidazione dei compensi vengano aggiornati con decreto ministeriale su proposta del Consiglio Nazionale Forense. L'ultimo aggiornamento infatti c'è stato nel 2018. Ecco perché il Movimento Forense auspica una celere presa di posizione per dare respiro all'attività professionale e aiutare veramente la categoria, già in grande difficoltà anche prima del Covid19.

A ridare rilievo ai parametri ministeriali, inoltre, è stata la legge di bilancio 2018, che ha introdotto il principio dell'equo compenso. La norma sull'equo compenso però non ha portato ai risultati sperati, visto che proprio recentemente molti commercialisti e avvocati in Commissione giustizia hanno depositato varie proposte che mirano ad estendere la platea dei committenti tenuti a rispettare l'equo compenso perché ora questo obbligo riguarda solo i cosiddetti clienti “forti” come la pubblica amministrazione, le grandi imprese, le assicurazioni, le banche.