Secondo il parere di Maddalena Gissi di Cisl Scuola, le immissioni in ruolo riguardanti i docenti di sostegno per l'anno scolastico 2021/2022 saranno un "flop". Gissi ha dichiarato che, stando alle cifre analizzate, questo più che un rischio risulta essere una certezza. Le affermazioni sono arrivate da parte della diretta interessata in seguito alla presentazione dei risultati di uno studio condotto dalla sigla sindacale che rappresenta, basandosi su dati ministeriali relativi al sostegno e in seguito raccolti all'interno di un video. Il flop di assunzioni menzionato da Maddalena Gissi riguarderebbe il sostegno e varie aree dell'Italia settentrionale già in forte sofferenza.

Tuttavia, la penuria di docenti toccherebbe anche altre classi di concorso della scuola secondaria, nonostante i vincitori dello straordinario che dovrebbero a breve godere dell'immissione in ruolo. A tal proposito Maddalena Gissi ha parlato di "falcidie" insensata di candidati avvenuta durante la prova computer based. La segretaria generale Cisl Scuola ha precisato come sarebbe opportuno uscire dalla logica di interventi basati sull'emergenza e che "si ragioni di un sistema davvero efficace, come indica il Patto per la Scuola". Un sistema che, a detta di Gissi, il decreto sostegni sembrerebbe ignorare del tutto.

Sostegno: gli aspiranti in I fascia GPS non basterebbero

Maddalena Gissi ha affermato che il numero di aspiranti in possesso della specializzazione facenti parte della prima fascia delle GPS basterebbe per ricoprire solamente una parte esigua dei posti da occupare.

Ci sarebbero altri canali, come le graduatorie a esaurimento e i concorsi (straordinari compresi) ma neanche questi riuscirebbero a garantire, nella loro totalità, il fabbisogno reale di docenti a livello nazionale. Maddalena Gissi ha spiegato che nel caso in cui si mantenesse il requisito di tre anni come prevede il decreto legge, la situazione sarebbe destinata solamente a peggiorare.

La segretaria generale Cisl Scuola si è dunque chiesta se si ha veramente contezza di come stanno le cose. Secondo i dati messi in evidenza da Cisl Scuola, l'intero settore della scuola secondaria di I grado si troverà con numerosi posti scoperti in tutta Italia.

Gissi parla di un quadro 'paradossale'

Maddalena Gissi ha spiegato come i dati dei percorsi di specializzazione attivati finora mettano in risalto una problematica generale relativa alla programmazione delle politiche scolastiche e di lettura della realtà.

I dati in questione denotano, peraltro, ulteriori squilibri all'interno di un contesto definito "paradossale" dalla stessa docente di scuola primaria. In effetti risulterebbero esserci diverse migliaia di specializzati in zone dove il numero risponde già risponde ampiamente alla reale necessità, mentre risulta esserci una penuria importante nelle regioni del nord.