A meno di dieci giorni dall'inizio dell'anno scolastico regna la confusione per riaprire le scuole in sicurezza. Il presidente dell’ANIEF, Associazione professionale e sindacale, Marcello Pacifico, ritiene che l’obbligatorietà del Green Pass deve essere tolta, perchè palesemente in contrasto con le raccomandazioni comunitarie, e che ad oggi non vi sono le condizioni per aprire in sicurezza le scuole, mentre ancora si attende risposta alla richiesta, inviata da ANIEF negli scorsi giorni, sulla possibilità di utilizzare i tamponi salivari gratuiti per testare tutto il personale scolastico e gli studenti.

Confermato lo sciopero del personale nelle strutture scolastiche

“Ci servono classi non superiori a 15 alunni ogni 35 metri quadrati, non servono multe per chi non ha il green pass per sua scelta o perché non può permetterselo per altre ragioni di salute” spiega Pacifico in una nota, “Ad agosto, il Governo ha approvato poco prima della chiusura del Parlamento un altro Decreto Legge, senza nemmeno consultare le parti sociali, con l'introduzione dell'obbligatorietà del Green Pass per il personale scolastico, tutto questo è discriminante. Sono state raccolte più di 130 mila firme per chiederne l’abolizione, e un'altra petizione è stata avviata per attuare lo sdoppiamento delle classi e per raddoppiare l'organico”.

Sciopero scuola: la protesta prenderà il via il 6 settembre a Bolzano

Con queste motivazioni Anief ha deciso di indire lo sciopero per tutto il personale in occasione del primo giorno di lezione del nuovo anno scolastico, con date diverse in ogni regione. La protesta prenderà il via il 6 settembre nella provincia autonoma di Bolzano, il 13 settembre in Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria , Val d'Aosta, Veneto, e nella provincia autonoma di Trento, il 14 settembre in Sardegna, il 15 settembre in Campania, Liguria, Marche, Molise, Toscana, il 16 settembre in Friuli Venezia Giulia e in Sicilia e si concluderà il 20 settembre con l'astensione dei lavoratori prevista in Puglia e in Calabria.

A farne le spese sono gli studenti

Gli studenti si apprestano ad iniziare un nuovo anno scolastico dopo due anni caratterizzati da una discontinuità didattica che ha intralciato la crescita a livello di istruzione e di personalità; il rischio è di avere un livello di preparazione ben al di sotto degli standard minimi.