Il Pnrr prevede una task force di mille professionisti a supporto delle amministrazioni per semplificare, monitorare e ottimizzare le performance della Pubblica amministrazione. Il costo dell'operazione si aggira intorno ai 320 milioni di euro da spalmare in quattro anni. Previsto anche un tesoretto di altri 250 milioni per procedere alla digitalizzazione delle procedure. Lo scopo delle nuove assunzioni, senza concorso e a tempo determinato, sarà innanzitutto quello di evidenziare le maggiori criticità e strozzature, sia a livello locale che nazionale, per poi mettere in campo dei piani di intervento che consentano di sciogliere i nodi più critici della macchina amministrativa generale dello Stato.

Reclutamento di mille nuovi esperti alle Regioni per potenziare la macchina della Pa

Il reclutamento degli esperti sarà a carico delle Regioni che si avvarranno del Portale nazionale del reclutamento. Il sito rappresenterà la porta virtuale di accesso alla Pa non solo per le procedure di reclutamento straordinarie legate all’attuazione del Pnrr, ma anche per i concorsi pubblici ordinari.

Il portale, quindi, sarà una banca dati dei fabbisogni e dei profili del personale pubblico, dove tutti gli interessati, compresi gli iscritti agli ordini professionali, potranno inserire i propri curricula, attraverso un apposito form, inviare la relativa domanda di partecipazione e seguire le procedure di selezione dall’avvio alla pubblicazione delle graduatorie.

L’assegnazione dei professionisti in base ai piani regionali dovrà ricevere il benestare del Dipartimento della Funzione pubblica e dal ministero dell'Economia e delle Finanze. I piani regionali, quindi provvederanno a inserire i professionisti nei vari territori, comuni e province in modo da garantire il raggiungimento degli obiettivi e dei vari target.

La durata degli incarichi è di tre anni e si procederà con le nuove immissioni già dai primi mesi del 2022.

La durata dell'incarico e la mission degli esperti: i profili richiesti

Per superare le varie strozzature presenti nella Pa serviranno, dunque, ingegneri ambientali, architetti, manager, avvocati amministrativisti che dovrebbero smaltire gli arretrati di pratiche edilizie o produttive, velocizzare e informatizzare le procedure urbanistiche o ambientali, attivare un sistema di misurazione dei costi e dei tempi che permetterà di rendicontare i risultati del piano a Bruxelles.

Gli esperti dovranno quindi esportare, specialmente a livello locale, best practice e modelli organizzativi, legislativi e amministrativi in modo da rimuovere gli ostacoli e rispettare la mappa degli interventi disegnata dai piani regionali.