La Commissione Affari sociali alla Camera è al lavoro per discutere un emendamento del nuovo decreto legge 'Green Pass', approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso mese, per estendere l'obbligo di certificazione verde Covid 19 anche a lavoratori statali, quindi in ogni Pubblica Amministrazione. Dopo il comparto scolastico, e quello sanitario che è circoscritto in maniera perentoria alla somministrazione dei vaccini, ora toccherebbe anche ai dipendenti pubblici. Lo stesso Ministro della Salute, Roberto Speranza e Renato Brunetta, a capo del Dicastero della Pubblica Amministrazione, caldeggiano tale decisione per imprimere un cambio di rotta decisivo al contenimento del contagio, considerata la doverosa ripresa di ogni attività lavorativa, sportiva e sociale.

Obbligo di Green Pass nelle P.A. e stop allo smart working

Proprio il Ministro per la Pubblica Amministrazione, intenderebbe entro Dicembre, termine fissato per la cessazione dello stato di emergenza, concludere la possibilità di prestare servizio nella modalità dello smart working, cioè del lavoro a distanza, per giungere ad un graduale e totale rientro fisico dei lavoratori per lo svolgimento delle proprie mansioni professionali. Una questione ancora non definita, a causa di una mancanza di condivisione all'interno della maggioranza delle forze politiche al governo.

L'argomento Green Pass, infatti, ha palesato non poco malcontento e livore per le conseguenze di ordine pubblico che si registrano in questi giorni, inerenti ai cosiddetti no-vax , alle minacce ricevute negli ultimi giorni ad eminenti virologi che invitano a vaccinarsi ed in seguito ai primi provvedimenti di sospensione dal lavoro per dipendenti pubblici del settore sanitario e scolastico che hanno rifiutato di sottoporsi all'inoculazione del vaccino anti Sars-Cov2.

Le difficoltà per arrivare ad una soluzione in tempi rapidi, come sarebbe auspicabile, sembrano diverse e pregne di insidie, in un clima teso , in cui prende piede anche l'alternativa del lavoro ibrido: per metà in ufficio e per la restante parte da casa. Tra gli oppositori più strenui all'introduzione dell'obbligo di certificazione verde Covid 19 vi sarebbero gli esponenti della Lega, in netto contrasto con una linea accomodante sostenuta attivamente dal PD.

Intanto giunge al vaglio del Consiglio dei Ministri, sempre in tema di adozione di tutte le misure necessarie per arginare la diffusione dei contagi, anche il decreto Infrastrutture, con all'interno la disposizione che consentirebbe alle Regioni di attingere alle risorse loro dispensate per potenziare ed integrare i servizi aggiuntivi nel comparto dei trasporti pubblici locali, da utilizzare per per effettuare controlli anti Covid sui mezzi.