Il Salento è conosciuto per i suoi luoghi incontaminati, per il mare splendido, per il clima che spesso offre giornate caldeanche nei periodi più freddi dell'anno. Da adesso, gli amanti della natura si ricorderanno di questa zona d'Italia anche per un ritrovamento eccezionale, che c'è stato in questi giorni nella zona del Parco Naturale Regionale Boscoe paludi di Rauccio. Durante una consueta escursione della Cooperativa Terradimezzo, è stata ritrovata questa pianta che si credeva totalmente estinta in questa zona ed era da tempo inserita nella lista rossa delle piante.

Come riportato dal sito leccesette.it, la pianta è stata notata dalla professoressa Gabriella Cappiello e dal biologo Piero Maruccia, che hanno notato una pianta diversa da quelle di solito visibili in questa zona. Immediatamente è stato interpellato il professor Piero Medagli, che ha confermato che si tratta dell'agnocasto: "Vitex Agnus-castus" il nome scientifico della pianta. Molto importante è stata la documentazione fotografica che ha chiarito qualsiasi dubbio agli esperti. Si tratta senza dubbio di una scoperta importante che arricchisce ancor di più, l'importanza del bosco.

Le caratteristiche della pianta ritrovata

Questo ritrovamento è una notizia incredibileper l'ambiente della penisola salentina che, in questo periodo, per vari motivi, sta affrontando delle difficoltàincredibili.

La situazione della Xylella fastidiosa, che ha attaccato gli ulivi salentini, sembra incontrollabile e continuano le eradicazioni, tra mille proteste e critiche, che puntano a limitare il fenomeno. Questa rivincita dell'ambiente salentino è senza dubbio da esaltare: tra i boschi della zona è presente una pianta che si considerava pregiata, perché introvabile.

L'agnocasto è una pianta che assomiglia ai frutti del pepe nero. Fa parte del sottoregno Tracheobionta, della divisione Magnoliophyta, della sottoclasse Asteridae, dell'ordine Lamiales e della famiglia Verbanaceae. Le sue foglie sono palmatocomposte e di colore verde e l'altezza che raggiunge è sempre attorno ai 5-6 centimetri circa. La pianta viene utilizzata soprattutto in erboristeria. Dunque, gli ambientalisti salentini esultano per questo ritrovamento.