Incredibile ma vero. Il problema della Xylella non si ferma ai soli ulivi. Anzi, ci spieghiamo meglio: le uniche piante al momento infettate dalla sputacchina sono veramente gli ulivi, ma la Comunità Europea da qualche mese ha deciso di bloccare anche il commercio della vite, un altro grande business nel Salento. Soprattutto nel Nord Ovest del Salento, tra Leverano,Copertino,Salice Salentinoe nel Sud Est, come ad esempio a Otranto, ci sono centinaia di aziende che si vedono bloccato il loro commercio per prevenzione, per paurache la sputacchina possa colpire anche la vite.

In realtà, i dati scientifici sorridono ai viticoltori salentini, poiché le piante analizzate non ospitano Xylella fastidiosa, ma al momento si è giunti ad una situazione paradossale: a pochi giorni dall'inizio del lavoro sulle barbatelle e le viti, non si sa ancora se il mercatodelle viti sarà riaperto. Intanto continuano le eradicazioni degliulivi.Purtroppo la situazione non è piacevole per nessuno e le proteste adesso cominciano a farsi anche dure, come avvenuto negli scorsi giorni a Torchiarolo.

Proteste e rabbia per proteggere gli ulivi dei nonni

Tagliare gli ulivi del Salento è doloroso per tutti e, dopo le raccolte di firme, la rabbiaadesso sta esplodendo conprotestein strada.Tante le lamentele eanche le lacrime per l'abbattimento per uno dei simboli del Salento, come l'ulivo.Pleonastico dire che non è soltantouna questione emotiva, ma anche economica a far ribollirela rabbia di tanti agricoltori.

A Torchiarolo, considerata zona"cuscinetto", sui 36 destinatari di notifiche di abbattimento, ben 21 hanno fatto ricorso al Tar, chiedendo la sospensione del nuovo piano Silletti. Tra i punti più criticati, quello che prevedel'abbattimento degli alberi per una zona di 100 metri a quello infetto. Per molti questa è una manovra inutile e che rischia di distruggere interi ettari di uliveto.Alcuni hanno comunque deciso di abbattere gli alberi volontariamente, con la previsione di un indennizzo, anche questo ha scatenato polemiche.

Il desiderio di tutti è che a questa situazione si trovi presto un rimedio, prima di creare un verodelitto ambientale, eliminando tanti alberi anche secolari. A quel punto sì, il danno sarebbe irreparabile ed enorme.