Sale altissima la protesta del mondo della Scuola contro la politica di Matteo Renzi in ambito scolastico. L'edizione odierna di sabato 26 marzo de 'Il quotidiano di Puglia edizione Lecce' riporta a titoli cubitali e, addirittura in prima pagina, la protesta che verrà portata avanti dai dirigenti scolastici attraverso il cosiddetto 'Cedolino Day', fissato per il prossimo 13 aprile: verranno consegnati al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, i cedolini relativi al mese di marzo per gli anni che vanno dal 2010 al 2016.
Vengono elencate ben 22 responsabilità dei presidi a fronte di stipendi giudicati iniqui e troppo bassi: in sintesi, dirigenti secondo mandato, ma 'semplici' impiegati sul piano degli stipendi.
Ultime news scuola, sabato 26 marzo 2016: dirigenti scolastici in rivolta 'Stipendi troppo bassi'
Attualmente la media retributiva per un dirigente scolastico è pari a circa 2400 euro, mentre i dirigenti del Miur percepiscono oltre centomila euro. La rivista specializzata 'Tuttoscuola' ha confrontato, inoltre, gli stipendi dei presidi italiani (circa 57 mila euro all'anno di retribuzione media) con quelli dei loro 'colleghi' della Pubblica Amministrazione: risultato? Questi ultimi prendono in media circa 100.000 euro, quasi il doppio.
Presidi protestano: 'Differenze di stipendio ingiustificate'
Da qui l'iniziativa di protesta, sostenuta dalle principali sigle sindacali nazionali (Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal), di inviare le buste paga al capo del Governo, proprio per sensibilizzare il problema. Tra l'altro, la situazione rischia di aggravarsi ancora di più il prossimo anno quando in Italia, a causa dei tagli che verranno operati, ci saranno meno di settemila dirigenti e le reggenze nelle scuole saliranno a 1.500.
I dirigenti scolastici ricordano le cinque principali responsabilità che gravano sui presidi italiani: civile, penale, amministrativa, disciplinare e di risultato, quest'ultima legata al mancato raggiungimento degli obiettivi professionali.