L'iniziativa 'Cedolino Day', di cui vi abbiamo parlato in precedenza, attraverso la quale i dirigenti scolastici intendono protestare contro gli stipendi troppo bassi, è stata vivacemente criticata dai docenti pugliesi che ribattono: 'Presidi, i veri sottopagati, in realtà, siamo noi!'. Sotto accusa la Buona Scuola che, invece di proporre un rinnovo del contratto economico 'congelato' da quasi un decennio, ha provveduto solamente a distribuire una 'misera mancia' di 500 euro a 'beneficio' dell'aggiornamento professionale.

Ultime news scuola, sabato 26 marzo: i docenti non ci stanno 'Presidi, siamo noi i veri sottopagati'

La replica degli insegnanti viene riportata dal 'Quotidiano di Puglia': 'E' vero che i presidi hanno responsabilità giuridiche - ha dichiarato Santa De Siena, docente di filosofia al 'Palmieri' di Lecce - ma tutte le varie procedure, non solo quelle che riguardano la didattica, sono sulle spalle del personale docente. Basti solamente fare l'esempio del Piano di Offerta Formativa, ora triennale. In media il nostro stipendio è inferiore del 30-40 per cento rispetto a quello percepito dai 'colleghi' europei'. La professoressa definisce il bonus da 500 euro come 'un'offesa alla nostra dignità professionale: Renzi ci ha voluto fare l'elemosina'.

Lory De Simone, docente di Filosofia al 'Siciliani' di Lecce, ritiene che si debba partire dal fatto che la scuola abbia bisogno di maggiore qualità, anche se 'siamo tutti sottopagati. Intanto i politici, in due-tre mesi a Montecitorio, guadagnano molto di più.'

Docenti sottopagati e supplenti che aspettano da mesi lo stipendio

Non dimentichiamoci, poi, dei molti supplenti che, oltre ad essere sottopagati come i colleghi di ruolo, addirittura, percepiscono gli stipendi con diversi mesi di ritardo: il problema è stato denunciato più volte ma, nonostante le promesse e le continue rassicurazioni del governo, la situazione resta grave e preoccupante. Il vergognoso 'ping pong' di responsabilità tra i vari ministeri interessa poco, per non dire nulla, ad onesti lavoratori che vengono umiliati ed offesi nella loro dignità.