55 chilometri e 90 metri, questa la lunghezza del percorso che dovrà attraversare il metanodotto di Snam Rete Gas per agganciarsi alla rete di distribuzione nazionale. Da san foca a Mesagne passando per le campagne, anche con ulivi secolari, agrumeti e antiche masserie. Nei giorni scorsi Snam ha inviato a tutti i comuni interessati dal progetto, un atto necessario per far partire l'iter degli espropri. Il progetto è arrivato anche negli uffici della Soprintendenza, della Provincia, dell'Autorità di Bacino, e degli enti gestori delle aree parco.
Questi enti saranno tenuti ad esprimere una valutazione sull'opera che, comunque, non sarà vincolante e servirà nello stilare una Valutazione di impatto ambientale.
L'opera rientra tra quelle di interesse nazionale, avendo inoltre 'carattere d'urgenza' e Snam vuole accelerare i tempi, anche perché il numero dei proprietari ai quali espropriare i terreni è superiore a 50. I comuni interessati dagli espropri sono Melendugno, Vernole, Castrì, Lizzanello, Lecce e Surbo per la provincia di Lecce, e Torchiarolo e San Pietro Vernotico per quella di Brindisi. Snam, nella sua relazione, mette in risalto che il lavori dovranno iniziare assolutamente prima di giugno 2017, per terminare entro due anni.
Il percorso della TAP nell'entroterra
Non solo San Foca quindi: una volta arrivato a Melendugno, dove verrà costruito l'impianto di misura, con le relative aree trappole, il gasdotto inizierà la sua corsa verso Masseria Matagiola presso Mesagne. Il primo tratto del tubo sarà tra gli ulivi secolari nelle campagne tra Melendugno e Vernole, prima di arrivare a Pisignano e costeggiare il cimitero.
Poi il gasdotto tornerà su un tracciato rurale verso le campagne di Lizzanello dove il tracciato passerà in un'area boscata prima e nuovamente tra uliveti, dove, ancora una volta, troverà esemplari secolari. A questo punto il 'tubo' entrerà nel comune di Lecce, dove si snoderà tra aree coltivate e agrumeti e costeggerà Masseria Ospitale, passando a 100 metri dal Parco di Rauccio.
Passato il parco, lascerà il territorio di Lecce e inizierà la circumnavigazione dell'Abbazia di Cerrate. Una volta passato il complesso monastico, il percorso continuerà su campagne coltivate, ulivi radi e antiche masserie, tra Torchiarolo e San Pietro Vernotico e, infine, approderà a Mesagne.
Il progetto del percorso è quindi in attesa di parere dagli enti preposti, e anche la provincia sta visionando le carte ma, il dirigente del settore Ambiente, Dario Corsini, fa notare che già nella prima fase, è stato chiaro quanto contano comuni e provincia, infatti il parere contrario dato in sede Via e in Consiglio provinciale: "non è servito a nulla".