Sul ballottaggio del 25 giugno a Lecce tra i candidati sindaco Mauro Giliberti (per la coalizione di centrodestra) e Carlo Salvemini (coalizione di centrosinistra), incombe il pericolo del ritorno al voto a causa della cosiddetta "anatra zoppa". Infatti, qualora l'esponente del centrosinistra dovesse vincere la sfida elettorale, si troverebbe a governare la città senza avere la maggioranza nel consiglio comunale.
La scomoda posizione in cui si verrebbe a trovare l'eventuale neo-sindaco Salvemini nel caso di vittoria al ballottaggio, sarebbe frutto dell'applicazione dell'art.
73 del T.U. sugli enti locali. La norma, al comma 10, sostanzialmente dispone che se la coalizione che sostiene il candidato sindaco perdente al ballottaggio ha ottenuto al primo turno più del 50% dei voti, il premio di maggioranza per quella che sostiene il candidato vincente non scatta.
A Lecce, il primo turno delle comunali ha visto la prevalenza dell'alleanza politica che sostiene Giliberti col 52% dei voti, quindi se al ballottaggio dovesse spuntarla Salvemini, non scatterebbe alcun premio a suo favore, mettendolo nella scomoda situazione di dover governare la città senza la maggioranza in consiglio comunale.
Ballottaggio e "anatra zoppa": il precedente di Saronno
Lo scenario che si potrebbe delineare a Lecce in caso di vittoria di Salvemini, si è già verificato nel 2009 a Saronno, quando il sindaco di centrosinistra Luciano Porro si ritrovò in consiglio comunale con una maggioranza di consiglieri di centrodestra.
Com'è prevedibile, venne votata la sfiducia al primo cittadino, il cui mandato durò soltanto un paio di settimane. Pochi mesi dopo si tornò a votare.
Salvemini sindaco: uno scenario possibile?
I risultati del primo turno delle Comunali di Lecce sembrano lasciare poche chance di vittoria a Salvemini: la sua coalizione si è fermata al 24,62% dei voti, contro il 52% di quella che sostiene Giliberti.
Tuttavia, determinante sarà lo spostamento dei voti del "terzo incomodo" Alessandro Delli Noci, il cui "tesoretto" del 16% fa gola ad entrambi gli sfidanti al ballottaggio. Se le sue preferenze venissero convogliate su Salvemini - e non dimentichiamo che Delli Noci trova molte reciproche simpatie tra le fila dem - il leader della coalizione di centrosinistra potrebbe spuntarla. In questo caso però, sarebbe davvero difficile governare senza la maggioranza in consiglio comunale e, dunque, il ritorno al voto sarebbe lo scenario più probabile.