Erano passati trentuno minuti dopo la mezzanotte quando una scossa di magnitudo 3.9 ha fatto tremare l'intero Salento, ed è stata avvertita fino a Bari e in Basilicata. L'epicentro è stato localizzato nel Mar Adriatico qualche chilometro a largo di Ostuni ad una profondità di 27,3 chilometri. I comuni più vicini all'evento sono Ostuni, Carovigno e San Vito dei Normanni, ma oltre l'intera provincia di Brindisi la scossa è stata avvertita chiaramente nel tarantino, in provincia di Lecce e nei comuni del sud barese, compreso il capoluogo, fino in Basilicata.

Numerose le segnalazioni, gente svegliata nel sonno

Molta gente è stata svegliata nel sonno dalle vibrazioni di mobili e pavimenti e i centralini dei Vigili del Fuoco sono stati letteralmente presi d'assalto. Moltissime anche le segnalazioni all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con il comune di Taranto in testa, seguito da Brindisi, Lecce, Bari e Martina Franca. Per fortuna non è si è verificato alcun danno a persone o cose e, a parte la paura per un evento insolito in queste zone, la gente è potuta tornare a dormire.

Nel Salento infatti, gli eventi sismici avvertiti sono quasi tutti un riflesso dei frequenti movimenti tellurici che si verificano, spesso violentemente, nella vicina Grecia.

Un evento così prossimo alla costa pugliese è quantomeno insolito e questo ha generato un po' più di panico nella popolazione non abituata a questi fenomeni.

Prima della scossa di Ostuni, poco dopo le 17 di ieri una scossa di magnitudo 3.3 era stata registrata a Rogliano, sulla Sila, in Calabria. Nella notte del 22 marzo invece un'altra scossa di magnitudo 3.7 si era verificata nel Mar Tirreno, al largo della costa calabrese davanti al comune di Paola, in provincia di Cosenza.

Salento a basso rischio sismico, ma la storia dice altro

Il Salento è ritenuta una zona a bassa sismicità, ma nelle cronache storiche non mancano eventi sismici anche di una certa portata. L'evento più tristemente noto è certamente il Terremoto del 20 febbraio 1743, registrato nel mar Ionio a circa 50 chilometri dalla costa salentina.

Il comune più colpito fu Nardò dove il sisma raggiunse il IX-X grado della scala Mercalli provocando 150 morti nel solo comune neretino, In tutta la Puglia si annotarono circa 180 morti e in tutti i comuni salentini i danni furono numerosi. Fonti veneziane parlarono di una decina di morti, mentre non si ebbero dati certi sulle conseguenze del sisma nella vicina Grecia.