Un nuovo fatto di cronaca nel Salento. Questa volta è accaduto a Nardò, comune con poco più di 30 mila abitanti in provincia di Lecce. Un uomo, un settantacinquenne del luogo, è stato allontanato dalla propria abitazione con l'accusa di "maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali aggravate".

A far scoprire il tutto è stata la moglie. La donna ha trovato la forza di denunciare, quanto subiva da anni, anche grazie alla professionalità e alla competenza degli inquirenti. Un marito che le ha reso la vita impossibile, geloso sino all'ossessione e con il vizio del bere.

Spesso picchiata e minacciata di morte.

Sotto il letto, gli inquirenti, hanno rinvenuto anche una mazza chiodata artigianale, costruita dallo stesso accusato: si tratta di un bastone di legno lungo 60 centimetri dove sono stati conficcati 13 chiodi distribuiti per tutta la sua lunghezza. Le estremità tranciate per rendere ancora più dolorosa e più paurosa l'arma. "Un vero e proprio strumento di tortura" l'hanno definito gli inquirenti.

Terrorismo psicologico sulla moglie

I poliziotti del commissariato di Nardò non hanno dubbi, si tratta di vero e proprio "terrorismo psicologico". Sin da subito, gli inquirenti, hanno capito che c'era qualcosa di molto grave quando, lo scorso dicembre, sono intervenuti in merito ad una chiamata per una lite famigliare.

Era stata la stessa donna a contattare il 113.

Giunti sul luogo era evidente che la donna aveva molte escoriazioni ed il suo, era uno stato di evidente agitazione. E' stata la professionalità degli inquirenti che, dopo averla tranquillizzata, hanno dato il coraggio alla donna di denunciare quanto subiva da lungo tempo.

Dalle indagini è emerso che quello era solo l'ultimo episodio di quanto accadeva all'interno di quelle mura domestiche in modo abituale e da molti anni.

Sono emerse continue violenze, vessazioni e minacce di morte da parte dell'uomo nei confronti della moglie.

Per la donna, una vita terrificante. Secondo quanto dichiarato, di recente è stata picchiata dal marito perchè aveva lasciato una delle tapparelle di casa socchiusa che, secondo l'uomo: "era un segnale per gli altri uomini, un modo per approcciare".

Il Gip (Giudice per le indagini preliminari) con provvedimento immediato, nei confronti dell'uomo, ha disposto "l’allontanamento urgente dalla casa familiare con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e rispettando la distanza di 300 metri".