Le denunce nei confronti dei monaci - in particolare contro due di essi - sono arrivate da ben quattro uomini che sono stati ospiti a vario titolo nell'Abbazia di Chiaravalle e hanno riferito di essere stati molestati con carezze, sfioramenti e altro. Nonostante questo la procura dopo indagini durate mesi decide di archiviare il caso. Succede nel monastero benedettino situato nella periferia di Milano, più precisamente nel parco agricolo Sud Milano.

La prima denuncia di un ospite

Come riferito da "La Repubblica" l'indagine è partita nel 2013 quando un uomo italiano, ospitato nell'abbazia, si reca alla Procura per denunciare gli accadimenti del periodo nel quale si era trovato all'interno del luogo sacro.

Il 45enne avrebbe raccontato di essersi rifugiato nell'Abbazia di Chiaravalle in un periodo molto difficile della sua vita nel quale aveva perso il lavoro e non sapeva dove andare a dormire. Le molestie sono state effettuate in diversi casi dai monaci perché l'uomo è ritornato più volte. Ogni volta si ripetevano sfioramenti in parti intime: a volte addirittura le mani gli venivano infilate nei pantaloni.   

Le testimonianze degli altri ospiti

Testimonianze che vertono verso le molestie sono state effettuate anche da altri uomini.

Un ragazzo romeno appena diciottenne avrebbe confermato di essere stato avvicinato e toccato a sua volta dai monaci e insinua che i giovani che si recano all'abbazia perché non sanno dove andare sarebbero soggetti a ricatto per poter rimanere a Chiaravalle; testimonianza simile sarebbe stata resa anche da un uomo 40enne originario di Roma.

Entrambi sarebbero andati via subito senza sporgere denuncia contro i monaci. 

Diverso il caso di un albanese di 44 anni - in Italia con permesso di soggiorno in regola, per fini religiosi - che avrebbe avuto rapporti e incontri s*ssuali nella cella nella quale dormiva: avrebbe addirittura mostrato agli investigatori dei video girati con il cellulare nei quali sono stati filmati dei rapporti, perlopiù orali, fra lui e i monaci.

La procura archivia l'inchiesta

In seguito alle indagini all'interno dell'Abbazia di Chiaravalle, e in seguito anche alle testimonianze raccolte, la procura ha deciso di chiudere l'inchiesta perché non sono state evidenziate molestie o violenze vere e proprie: nella maggior parte dei casi infatti le persone avvicinate dai monaci sarebbero state consenzienti, pertanto non è stato riscontrato nessun reato.



Dei due monaci principali accusati uno avrebbe negato tutto mentre l'altro avrebbe "girato la frittata" dicendo che era stato lui a subire l'avvicinamento da parte di un ospite "ma quando voleva andare oltre ho rifiutato". 

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