Tra circa 48 ore, Milan e Inter saranno di fronte nel derby della Madonnina numero 171, se parliamo di sfide di Campionato, e numero 224 nel computo totale. Per quanto riguarda le sfide in Serie A, nerazzurri leggermente in vantaggio con 64 vittorie a 51, mentre i derby chiusi in parità sono stati finora 55.

Anche quest'anno non ci sono favoriti, con l'Inter che fino a qualche giorno fa partiva con i favori del pronostico ma le fatiche di Champion's League e la prestazione deludente degli uomini di Conte, hanno rialzato quote e morale dei rossoneri.

Di conseguenza, una stracittadina aperta a qualsiasi risultato.

A poche ore dal confronto cittadino, ecco le due società più unite che mai, elencare motivazioni, costi e progetti del nuovo stadio a Palazzo Marino.

Meglio un nuovo stadio che la ristrutturazione

Per il Milan presenti Paolo Scaroni e l'AD Gazidis, per l'Inter l'AD Antonello. Innanzitutto, i due club hanno cercato di sciogliere il dubbio tra l'idea di ristrutturare l'attuale impianto o crearne uno nuovo.

Secondo le due società, una ristrutturazione non è sostenibile per diversi motivi :

  • lunghezza dei tempi ( si parla di 5 o 6 anni ) che costringerebbe le due squadre lontano da San Siro per circa 4 anni.
  • Un'importante perdita di ricavi, sia per i mancati incassi che per l'organizzazione economica delle continue trasferte.
  • Una grave perdita anche per la città, che non potrebbe ospitare per diversi anni concerti e importanti manifestazioni, visto che il 'Meazza' è l'unico grande impianto milanese.
  • Disagi e costi ulteriori per i tifosi, costretti a sobbarcarsi per anni i trasferimenti in altre città.

Le fasi dell'eventuale ristrutturazione

Secondo lo studio presentato dalle società, l'eventuale intervento di ristrutturazione comporterebbe la demolizione del 3° anello e quindi un abbassamento del tetto, oltre alla demolizione del 1° anello (che è la parte più antica dello stadio e risale al 1926) che verrebbe ricostruito interamente.

Sarebbe necessario sacrificare anche le Torri del lato Ovest per far posto ad un'Area Ospitality. Infine la creazione di due terrazzi, sul 2° anello Nord e Sud.

Necessitano di un rifacimento anche le Torri, parte del 2°anello, diverse aree interne e le rampe di scale. Un intervento decisamente invasivo che, per i motivi appena elencati, richiederebbe tempi lunghissimi.

Limiti della ristrutturazione e costi

Oltre ai problemi legati alla tempistica, la necessità di creare uno stadio da circa 60.000 posti e le svariate modifiche da apportare, toglierebbero un'identità ormai riconoscibile allo stadio di 'San Siro'. In questo modo, la nuova capienza si attesterebbe tra i 55 e i 58.000 posti. Troppo pochi.

Queste modifiche, inoltre, non risolverebbero antichi problemi di spazio soprattutto nella zona della Tribuna Est, che resterebbe anche con pochi servizi. Senza tralasciare diverse problematiche legate alla sicurezza che, con un cantiere aperto per diversi anni, comporterebbe non pochi problemi.

In conclusione, lo studio afferma che sia ideale costruire un nuovo stadio per diversi motivi :

  • Capienza - 55/ 58.000 con la ristrutturazione, 62/ 65.000 col nuovo Stadio
  • Tempi di costruzione - Ristrutturazione in 6 anni, la metà per costruire un impianto ex novo
  • Ricavi - Le due società, attualmente, percepiscono il 60% degli introiti, a fronte del 100% col futuro stadio
  • Costi - Sarebbero simili, 510 milioni per il restyling + 110 di mancati ricavi, contro 650 del progetto moderno

Un nuovo impianto, due idee diverse

Venerdì 27 settembre, verranno pubblicamente svelati i due progetti che si stanno contendono l'eventuale costruzione della nuova Scala del Calcio milanese.

In corsa, lo studio americano Populous, che ha appena costruito lo stadio del Tottenham e i concorrenti di Manica-Crm, consorzio italo-americano.

I primi pensano ad un'idea che richiami il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele, con un futuristico gioco di luci e vetri che permetterebbe di cambiare i colori a seconda della squadra impegnata.

Manica-Crm pensa ad un progetto più 'classico' anche se moderno, con una struttura formata da due anelli che si incrociano, a simboleggiare l'unità dei due club, e un romantico parco intorno al vecchio prato di 'San Siro'.

Entrambi gli impianti prevedono una zona commerciale con uno/ due grattacieli in stile CityLife.

Secondo esperti, giornalisti e addetti ai lavori, la costruzione di un nuovo impianto è necessaria ed è l'unica soluzione possibile in questo momento.

C'è grande affetto verso l'impianto attuale ma le esigenze moderne richiedono qualcosa di diverso, più sicuro e confortevole.

Il 27 settembre ne sapremo di più, restano da convincere coloro che siedono in Consiglio Comunale che non sembrano così favorevoli.