Carburante, manutenzione, assicurazione, hanno, di fatto, reso l’auto un lusso per la famiglia comune. Condividere uso e costi potrebbe essere una soluzione. Quante volte, immersi nel traffico caotico, fermi ad un semaforo in attesa del verde, osserviamo, nervosi, i nostri compagni di sventura. Quello che salta all’occhio è che, nonostante siano state costruite per trasportare più occupanti, in molte auto c’è un solo passeggero.
Negli ultimi tempi, sta prendendo piede il car pooling, consistente nella condivisione della propria vettura con altre persone.
Si tratta di una pratica diffusa nel Nord Europa e negli Stati Uniti. Una o più persone, aventi un tragitto comune, mette a disposizione il proprio autoveicolo, mentre gli altri soggetti contribuiscono alle spese con una quota di denaro.
Se è vero che a far sviluppare questo concetto di mobilità è soprattutto una motivazione economica, non sono da trascurare altri, non secondari, vantaggi. C’è, sicuramente, l’aspetto ambientale: se sono meno automobili a viaggiare, come conseguenza, saranno inferiori le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Non meno rilevante, risulta l’importanza sociale del car pooling, poiché, grazie ad esso, aumenta la possibilità di conoscere altre persone. Per evitare una comprensibile diffidenza nel far salire sull’auto degli sconosciuti, sono nati diversi siti specifici che permettono a chi offre un passaggio e, a chi lo cerca, di incontrarsi.
Secondo un recente studio, ad usufruire del car pooling sarebbero soprattutto giovani dai 18 ai 24 anni, seguiti subito da quelli compresi tra 25 e 34 anni. Le donne risultano meno propense a condividere l’auto. Gli ultimi dati disponibili (ottobre 2012), mostrano come sia soprattutto al Nord Italia che il viaggio condiviso trovi consenso, mentre stenta a decollare nel sud e nelle isole.
Le categorie che lo preferiscono, risultano gli studenti e militari. Anche Autostrade per l'Italia si è dimostrata sensibile verso il car pooling. Viaggiando sulla A8-A9, le auto con almeno 4 passeggeri a bordo, pagheranno un pedaggio inferiore di ben 2/3.