Continua il caos relativo al bollo sulle auto storiche reintrodotte da una norma inserita dal governo nell'ultima legge di stabilità approvata lo scorso mese di dicembre dal Parlamento italiano. Dopo le proteste dei rappresentanti di categoria che in seguito all'entrata in vigore del provvedimento lamentavano il rischio di perdite per il settore pari a 2 miliardi di euro con conseguente perdita di posti di lavoro, molte regioni hanno deciso di disattendere quanto consigliato dal governo. L'ultima in ordine cronologico potrebbe essere l'Umbria. Infatti il Presidente della Commissione Bilancio della regione Umbria Oliviero Dottorini vuole tutelare tutti i possessori di auto storiche di età compresa tra i 20 e i 29 anni riconfermando anche nella sua regione l'esenzione che era in vigore fino allo scorso anno.

Infatti le sue dichiarazioni sono molto esplicite sull'argomento. Egli si augura che la sua regione ponga in essere un provvedimento volto a confermare l'esenzione in barba a quanto chiesto dal governo centrale. Questo allo scopo di tutelare i possessori di veicoli storici di età da 20 a 29 anni che altrimenti avrebbero grossi danni a fronte di entrate assai esigue per le casse della regione. Il consigliere regionale umbro quindi auspica una veloce risoluzione della faccenda in modo da evitare quello che si potrebbe prospettare come un vero e proprio contenzioso visto che attualmente nella sua regione è in vigore una legge regionale scritta da lui stesso che smentisce quanto previsto dall'ultima legge di stabilità a proposito di bollo sulle auto storiche da 20 a 29 anni.

Dunque adesso anche i possessori di auto storiche umbre iniziano a sperare, così come accaduto per gli automobilisti di altre regioni, che anche quest'anno venga confermata l'esenzione. Anche per loro cosi come avviene in altre regioni italiane, non resta che attendere e vedere che sviluppi avrà la vicenda in questione e se davvero le regioni riusciranno a tutelare gli appartenenti a questa categoria riuscendo a disattendere il volere del governo centrale.