Un report del senatore statunitense Edward Markey, basato sugli studi dell'agenzia americana che si occupa di ricerca in ambito militare (il DARPA), avverte sui rischi di intromissione da parte dei pirati informatici nelle auto moderne. La dotazione di tecnologie wireless, come il Bluetooth o addirittura la connessione a Internet, non accompagnata da adeguati sistemi di sicurezza, è una porta aperta per i malintenzionati.



Per preparare il dossier, intitolato "Tracking & Hacking: Security & Privacy Gaps Put American Drivers at Risk", il senatore ha innanzitutto inviato un questionario alle 20 case automobilistiche più importanti, tra queste Ford, Fiat Chrysler, General Motors, Toyota e Volkswagen.

Hanno risposto sedici aziende, alcune in maniera dettagliata, altre meno. Undici hanno affermato che l'intera flotta dispone di tecnologie wireless e tre hanno dichiarato di aver dotato di connessione senza fili la maggior parte dei modelli; si può quindi affermare che la quasi totalità delle auto di nuova produzione contiene queste tecnologie.



Dalle risposte è emerso anche che le misure di sicurezza per prevenire le intrusioni nei veicoli presi in esame sono inconsistenti. La maggior parte delle case costruttrici era addirittura inconsapevole dei rischi che si possono creare in caso di attacco di un hacker. Solamente due aziende sono state in grado di riportare degli accorgimenti per accorgersi in tempo reale di eventuali intrusioni e cercare di contrastarle.





Finora le cronache non hanno registrato reati commessi 'piratando' i sistemi informatici delle automobili, ma il rischio è concreto. L'anno scorso due ricercatori del DARPA, che già avevano valutato i pericoli di intrusione connettendo con dei cavi i loro portatili alle prese disponibili per effettuare l'analisi computerizzata delle auto, hanno studiato la possibilità di introdursi nel sistema informatico anche mediante connessioni senza fili.

Hanno analizzato 21 differenti modelli di 10 diverse case automobilistiche, registrando in tutti i casi delle vulnerabilità, anche se alcuni dispositivi erano meno facili da manomettere.



Inoltre alcuni giorni fa nella trasmissione "60 Minutes" della rete televisiva Cbs, un altro ricercatore del DARPA, Dan Kaufman, ha mostrato in diretta i possibili effetti di un attacco hacker.

Mentre la conduttrice di "60 Minutes" guidava la sua macchina, Kaufman ha azionato a distanza i tergicristalli e il clacson ed è riuscito persino a disattivare i freni, tanto che la macchina è andata a sbattere contro una fila di coni stradali.



Un secondo aspetto studiato dal senatore Markey riguarda gli eventuali rischi per la privacy. Infatti in molte auto vengono memorizzati numerosi dati che riguardano soprattutto le percorrenze effettuate, e in teoria queste informazioni potrebbero finire nelle mani di malintenzionati. Tutte queste vulnerabilità dimostrano quanto sia urgente dotare le macchine di sistemi di protezione adeguati contro gli attacchi degli hacker.