Ieri Auto Bild dava la notizia che l'ente americano ICCT, scopritore dei maneggi di Volkswagen, relativamente alle emissioni dei veicoli, aveva trovato 'difformità' anche in un suv BMW X3 xDrive 20d, che era risultato inquinante in quantità 11 volte superiori agli attuali limiti Euro 6. Dato il particolare periodo di nervosismo nel settore automotive, è opportuno riportare qui la notizia della imbarazzata smentita pubblicata dalla rivista.
La smentita
Auto Bild dichiara, in un comunicato stampa, di non aver mai avuto prove di falsificazioni o di manipolazioni effettuate da BMW, sulla falsariga di ciò che ha commesso Volkswagen.
Aggiunge inoltre di essere stata fraintesa (ricorda un po' certi nostri politici...) e dichiara che i valori espressi dal suv X3 messo alla prova, sono riferiti ad un unico test su strada della durata di un'ora. Sembra di capire che Auto Bild, a caccia di sensazionalismi, non abbia verificato i dati giunti in suo possesso. La posizione ufficiale della rivista è che 'Auto Bild non ha mai avuto intenzione di accusare Bmw di manipolare i livelli di emissioni'.
Uniformare i controlli in Europa
L'Unione Europea si prepara finalmente a cambiare il capitolato da seguire per i test di omologazione dei veicoli, cercando di avvicinare alle reali condizioni di utilizzo le prove effettuate sui veicoli. E' inutile avere un veicolo che 'teoricamente' in laboratorio esprime pochi grammi di CO2 o di NOX quando sulla strada, dove le persone respirano, i valori di emissione sono ben diversi.
Lo stesso discorso andrebbe fatto anche per i consumi dichiarati dalle Case costruttrici: non è sicuramente serio dichiarare consumi teorici di 2 litri per 100 km, quando questo consumo è stato rilevato su rulli di prova, senza traffico, senza vento, senza utilizzo di lunotto termico, climatizzatore, fari, radio,con due litri nel serbatoio e senza nessuno a bordo.
Addirittura si utilizzano veicoli privi di questi accessori, cioè inesistenti. Non sono certo queste le normali condizioni di utilizzo di un veicolo. In ambito UE, questa è anche l'occasione per pensare ad un unico organismo comunitario indipendente di controllo sui veicoli, al posto dei 28 dipartimenti ai trasporti di ogni membro nazionale.
Si farebbe molta chiarezza. Non tutti sanno che l'Italia, in sede di omologazione di nuovi veicoli, è la più severa d'Europa, al punto che gli importatori di veicoli americani (gli Hammer, per esempio), preferiscono omologare in Germania ed importare poi in Italia. La legge comunitaria consente la targatura e lacircolazione sul suolo dell'Unione, purché il veicolo sia stato omologato in uno Stato membro dell'Unione stessa. E' intuibile la possibilità di 'arrangiarsi' tra le varie legislazioni. Discorso analogo per le revisioni: un veicolo può essere immediatamente sospeso dalla circolazione, se riscontrato inquinante al controllo. Anche qui l'Italia è normativamente severissima, ma sconta la solita abitudine: leggi ferree e controlli inesistenti o quasi, che mandano in burletta tutto quanto. Unificare le diverse 28 normative (una per ogni Stato membro) per fare in modo che un automobilista finlandese sia a norma a Roma come ad Helsinki, sarebbe davvero un bel risultato.