Anche la Casa automobilistica bavarese entra nel dieselgate: è appena arrivata la notizia che il suv X3 xDrive 20d è stato testato dall'International Council on Clean Transportation, l'organizzazione che ha messo nei guai la Volkswagen. I risultati di tale test, condotto su strada, dicono che il veicolo ha superato di 11 volte i limiti fissati dalla normativa europea per l'omologazione Euro 6. Questo è quanto scriverà nel prossimo numero la rivista Autobild (la "Quattroruote" tedesca, ovvero la pubblicazione più tecnica esistente in Germania, in ambito automotive).

La BMW, per il momento, si difende dichiarando di non averemai usato un software truffaldino, come quello utilizzato dalla Volkswagen. La rivista riferisce la stessa cosa, ma premette che ulteriori controlli sono in corso.

Sotto indagine tutti i costruttori

A causa della raffinatezza della truffa informatica messa in piedi da Volkswagen, non è immediato accertare la presenza o meno (nelle centraline dei motori) di un software in grado di riconoscere quando il motore viene messo sotto procedura di verifica e quindi di provvedere al "riallineamento dei parametri", allo scopo di rientrare nei limiti ambientali imposti dalle normative vigenti. Dato che il rispetto di tali limiti di emissioni mortifica le prestazioni del motore (Vw ha una solida fama nei veicoli prestazionali), il software, una volta rilevata la fine del test, riporta nel motore la potenza "temporaneamente sospesa".

Il mondo dell'auto subisce gravi perdite in Borsa

C'era da aspettarsi che nessun concorrente della Volkswagen avrebbe dovuto godere delle disgrazie che sta passando la Casa di Wolfsburg, in quanto era chiaro che l'accresciuta attenzione mediatica e la crescente diffidenza verso i costruttori, veri colossi industriali, avrebbe portato alla luce tutto ciò che tacitamente è sempre stato fatto passare per regolare.

Le azioni Bmw stanno perdendo l'8% alla Borsa di Francoforte. In ultimo, la Casa bavarese ha fatto sapere di non essere stata mai contattata dalle autorità federali statunitensi o da quelle californiane e spiega che i test dell'EPA (US Environmental Protection Agency) hanno confermato il rispetto dei limiti di inquinamento ambientale.

Tali dichiarazioni appaiono, però, come una debole difesa, dato che le normative Euro 6 sono più severe, rispetto alle attuali norme ambientali americane, tanto è vero che sono in arrivo, negli Stati Uniti, ulteriori e più restrittivi vincoli.