Buone notizie da FIAT Chrysler Automobiles, il gruppo diretto da Sergio Marchionne continua a volare nelle vendite anche per quanto riguarda lo scorso mese di novembre. Lo scorso mese le vetture immatricolate dal gruppo italo americano sono state oltre 320.000 in tutto il mondo. Si tratta di un ottimo risultato che fa ben sperare per l'immediato futuro, viste e considerate le corpose novità che attendono Fca per quello che concerne il prossimo anno. Nonostante una perdita sul mercato brasiliano che è sempre più in crisi, Fca è riuscita ad ottenere un notevole incremento complessivo, grazie in particolare allo straordinario exploit di Jeep.

La storica casa automobilistica americana, quest'anno ha battuto tutti i record divenendo in poco tempo uno dei brand più cool in ambito automobilistico.

I dati nei vari paesi

Scendendo nei particolari vediamo come Jeep sia cresciuta in novembre nei principali 5 mercati d'Europa. Esattamente è aumentata del 67% in Italia, del 37% in Francia, dell'81% in Spagna, del 121% in Uk e del 26% in Germania. Anche per Fiat le cose sono andate molto bene, la principale casa automobilistica italiana è cresciuta del 29% in Italia, del 27% in Francia, del 42% in Spagna e dell'8% in Germania. Per Fiat invece vi è stato un calo dell'8% in UK. In Europa per il gruppo Fca si sono registrati i risultati migliori in assoluto.

Questo vale anche per Alfa Romeo che in Italia quasi tutti i mesi è andata meglio rispetto al 2014, merito anche di alcune offerte interessanti e anche grazie alla ripresa del mercato.

In Brasile il crollo di Fiat

Per quanto riguarda il continente americano, il gruppo diretto da Sergio Marchionne cresce ma di poco. Merito anche in questo caso di Jeep, meno bene fa invece Fiat.

Le note dolenti arrivano al Sud america ed in particolare dal Brasile, il principale mercato di quel continente. Anche lìJeep va molto bene, mentre invece Fiat ha subito un vero e proprio crollo, tanto che nonostante il buon risultato di Jeep, in quel paese Fca riduce le sue vendite nel suo complesso del 35%. Infine anche in Asia e Oceania il gruppo italo americano continua a fare fatica come del resto è sempre capitato.