I possessori di auto storiche da 20 a 29 anni sono sul piede di guerra. Con l'abolizione dell'esenzione dal pagamento del bollo, che è stata introdotta con l'ultima legge di stabilità, i costi di mantenimento di questo tipo di veicolo sono aumentati di molto. Questo ha spinto numerosi appassionati a disfarsi della propria vettura, pur di non pagare nuove tasse. A niente sono servite le attenzioni al problema da parte di numerose regioni, che hanno cercato negli scorsi mesi invano di tornare alla precedente disciplina. Questo in quanto la norma dello Stato centrale in questi casi non può essere derogata liberamente dalle singole regioni, le quali possono semplicemente applicare uno sconto massimo del 10% sull'importo da pagare.

Nel Lazio dall'1 gennaio 10% di sconto

Questa infatti è la soluzione che verrà adottata dal primo gennaio 2016 dalla regione Lazio. Il Presidente Nicola Zingaretti ha voluto infatti mantenere fede ad una promessa fatta negli scorsi mesi alle associazioni di categoria e dunque tra pochi giorni lo sconto sarà realtà. Questo infatti è il massimo che al momento le regioni possono fare per aiutare i possessori di auto storiche, in seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale. La Consulta infattiha dato ragione al governo, stabilendo che le regioni devono limitarsi a far pagare il tributo, senza poter sindacare il provvedimento. L'unica cosa che viene concessa alle regioni è l'agevolazione di uno sconto di massimo il 10%, ma solo per le vetture che sono iscritte in appositi registri che accertino il valore storico dell'automobile.

Quindi non si tratta di un provvedimento che riguarda tutte le auto da 20 a 29 anni, ma solo alcuni modelli.

Sul web parte la petizione

Nel frattempo sul web è partita una petizione al governo ed in particolare al Premier Matteo Renzi e al Ministro Padoan da parte dei numerosi appassionati e possessori di auto storiche, che chiedono a gran voce a nome di migliaia di persone il ritorno alla vecchia disciplina, per salvare la gran parte del patrimonio storico automobilistico del nostro paese, che altrimenti andrebbe dilapidato. Occorre adesso vedere quella che sarà la riposta del governo a questa petizione nata sul sito 'Change.org', sempre che una risposta possa arrivare.