Negli ultimi tempi si parla sempre di più di guida autonoma. Su questa nuova tecnologia vi sono numerosi costruttori che si stanno impegnando al fine di tramutarla in qualcosa di concreto, che in futuro potremo vedere sulle nostre strade. Sebbene ultimamente si parli molto di Apple Car, Google Car o delle auto di Tesla, da questo punto di vista sono molto più avanti alcune case automobilistiche considerate come "tradizionali". L'obiettivo è quello di arrivare alla commercializzazione di queste vetture a guida autonoma entro la fine del 2020. Al momento, l'azienda motoristica che da questo punto di vista sta facendo i maggiori passi in avanti, è la giapponese Toyota.
La casa nipponica, proprio in questi giorni, sta lanciando un progetto pilota denominato "Intelligent Transportation System".
Le novità da Honda e Mercedes
Grazie al progetto Toyota, sarà possibile informare i guidatori, attraverso allarmi visivi e sonori, su tutto quello che accade al di fuori della propria vettura, anche quello che l'occhio umano non riesce a notare. Ovviamente, non si tratta di guida autonoma al 100%, dunque rimane la responsabilità del conducente. Anche Honda promette di portare sul mercato, entro il 2020, un'auto autonoma al 100%, ma solo in autostrada. Altre due aziende molto attive sul fronte di questa tecnologia sono Tesla e Mercedes. In particolare, segnaliamo che in gennaio, a Detroit, debutterà la nuova Mercedes Classe E.
Questa sarà dotata di sistema denominato"Active Lane Change Assist", che permetterà di cambiare corsia automaticamente.
Ci lavorano anche Audi, Bmw e Volvo
Audi ha realizzato un sistema che permette, attraverso una telecamera, di vedere ostacoli sul percorso fino a 100 metri di distanza e fino a 85 chilometri orari. BMW sta lavorando ad una nuova tecnologia che permetterà all'automobile di posteggiarsi da sola, dopo essere scesi, grazie ad una serie di movimenti corti.
Anche Volvo lavora ad un sistema che nel 2017, dovrebbe consentire a 100 fortunati automobilisti di testare una guida totalmente autonoma. Per quando riguarda l'Italia, silenzio per il momento da Fiat e Alfa Romeo, che non paiono interessate alla questione, come del resto evidenziato in passato dallo stesso Sergio Marchionne.