Nel mondo di FIAT Chrysler non si parla solo di Alfa Romeo e Maserati. Grande risalto nell'ultimo periodo stanno avendo anche le vicende della principale casa automobilistica italiana. In particolare negli ultimi giorni si sta tornando a parlare con decisione della mitica Fiat Punto, una vettura che dopo 23 anni di onorata carriera potrebbe essere ormai prossima alla pensione. Si torna nuovamente a parlare infatti del suo addio, a causa della notizia apparsa nelle scorse ore, secondo cui nello stabilimento Fca di Melfi tra il 26 settembre e il 7 ottobre, i 1.100 operai che lavorano alla linea produttiva di Punto saranno messi in cassa integrazione.

Questo ha fatto gridare ai sindacati che la fine della produzione di Punto sia ormai prossima e che dunque occorre tirare fuori dal cilindro qualche novità per salvaguardare i livelli di occupazione dello stabilimento.

La cassa integrazione a Melfi fa pensare che l'addio di Punto sia imminente

Ricordiamo che Melfi grazie a 500X e Jeep Renegade sembrava finalmente vivere un periodo d'oro. Adesso però le cose non sembrano più ai sindacati andare così bene. Questi giorni di cassa integrazione per la linea produttiva di Fiat Punto potrebbero segnare l'inizio della fine a detta della Fim Cisl. Proprio per questo motivo si torna a parlare della possibile erede. In passato si era parlato della sostituzione di questo veicolo con una 500 a 5 porte, ma poi la notizia è stata smentita.

Successivamente si parlo di una nuova generazione di Punto, con tanto di foto spia del prototipo direttamente dal Sud America.

Fiat 500 Plus l'erede?

Le ultime indiscrezioni, tutte ovviamente da confermare, riportate tra gli altri anche da Liberoquotidiano.it, parlano della possibilità che questo veicolo possa essere sostituito da una Fiat 500 a 5 porte, denominata 500 Plus.

Questo veicolo, sempre secondo i bene informati, arriverebbe nei prossimi anni e verrebbe prodotto in Polonia. Al momento comunque si tratta solo di chiacchere in quanto lo stesso Sergio Marchionne non sarebbe molto convinto di questa decisione, a differenza di Alfredo Altavilla, che vedrebbe di buon occhio l'arrivo sul mercato di una nuova segmento 'B' per la più famosa casa automobilistica italiana.