Il Motorshow torna ufficialmente dal 3 all'11 Dicembre presso il Quartiere Fieristico di Bologna. Dopo anni travagliati, sospensioni e passaggi di gestione, la rassegna motoristica bolognese sta lentamente riconquistando un suo pubblico, che non è più quello dei teenagers che negli anni ottanta arrivavano a Bologna in treno con zainetto a spalla a caccia di adesivi e di foto con procaci modelle scosciate. O meglio, forse il pubblico è lo stesso, ma invecchiato di 20 anni e catalogato come X Generation.
Eleonora Pedron, madrina del Motor Show 2016
Chi, come lo scrivente, appartiene a questa categoria al Motor Show associa il concetto di "madrina" e il ricordo va alle bollenti Carmen Russo, Serena Grandi, Anna Falchi. Quest'anno la scelta è caduta su Eleonora Pedron, una bellezza di casa nei paddock della WSBK al fianco di Max Biaggi, sorridente ed elegante ma decisamente più sobria rispetto alle sue antenate.
Motor Show: da kermesse dei motori a salone delle 'No Boring Cars'
Il Motor Show è stato l'unico evento capace di riunire il mercato delle 2 e 4 ruote in ogni sua espressione. Era un target trasversale che incantava padri, nonni e nipoti, attratti dall'inebriante miscela di donne e motori.
I miti erano le moto 125 italiane, come Aprilia, Gilera e Cagiva e le auto ipertrofiche come la Delta Integrale, BMW M3 e Ford Sierra Cosworth.
I primi segni di declino sono arrivati dalle case motociclistiche, strangolate dalla crisi del mercato, soprattutto nelle cilindrate 50cc e 125cc, quelle destinate alla fascia più giovane degli utilizzatori.
Il colpo di grazie venne sferrato dalla decisione di programmare l'EICMA (il salone del ciclo e motociclo di Milano, ndr) annualmente e di novembre, invece che nei soli anni dispari e a settembre com'era consuetudine. Diminuendo le entrate anche i campioni hanno iniziato a disertare la kermesse bolognese, e le edizioni con Gilles Villeneuve, Ayrton Senna, Michael Schumacher o i rallisti come Rhorl, Vatanen e la Mouton sono un ricordo dei bei tempi andati.
Ed è proprio nella memoria di un rallista, Attilio Bettega, deceduto nell'edizione del 1985 del Tour de Corse al volante della sua Lancia 037, che si inaugura la più attesa sfida tra quelle disputatesi tra gli spazi dell'area fieristica: il Memorial Bettega. Tra i vincitori più famosi Alen, Biasion, Solberg, Ogier.
Il rilancio è nelle mani di Rino Drogo
Il momento più buio del Motor Show è stato nel 2013, edizione annullata per totale assenza di case automobilistiche. Il mercato dell'auto era crollato a quota 1.300.000 unità, un milione in meno rispetto al 2008. Tuttavia la passione per i motori, soprattutto in una terra come l'Emilia è dura a morire, e la kermesse è ripartita, spinta dall'andamento positivo del mercato italiano, in lenta ma costante risalita dal 2014.
Oggi il futuro del Motor Show è affidata a Rino Drogo, ex event manager EMEA di FCA, che sta cercando di portare a Bologna il campione del mondo Nico Rosberg, da ieri era ex pilota.
S'inizia con le F1 d'epoca
In attesa di poter disporre di budget più consistenti si gioca la carte nostalgia, facendo sgommare le F1 Ferrari storiche di Jacky Icks, Arturio Merzario, Lauda e Regazzoni, che si esibiranno nell’area 48 – Motul Arena.
Ci saranno anche l’italiana Tecno F1 123/3 ex Nanni Galli – Derek Bell del 1972, la Wolf WR7 del 1979 ex James Hunt, con la Ensigne Theodore ET183 del 1983 ex Roberto Moreno – Johnny Ceccotto e la Minardi PSO4/B del 2004 ex Bruni e Baumgartner, Lo spettacolo continuerà con l’Historic Challenge: Alfa Romeo Giulietta TI, Giannini 700, GT Junior, Cooper S, BMW 2002 TC, Lancia Fulvia HF 1.6, Jaguar E Type, Volkswagen Golf GTI, Porsche RS e Alfa Romeo GT AM saranno le vetture che scenderanno in pista.
Il prezzo del biglietto d'ingresso è di 22 Euro per le giornate dal 3 al 9 dicembre e di 25 Euro nelle giornate del 10 e 11 dicembre. Acquistando i ticket online il prezzo scende, rispettivamente a 18 e 20 Euro, in pratica lo stesso prezzo di 15 anni fa.