Per molti appassionati di motori lo scorso fine settimana non sarà ricordato solo per conquista del titolo iridato di F1 Nico Rosberg ad Abu Dhabi. Parallelamente nei padiglioni della Fiera di Milano-Rho è andata in scena Milano Auto Classica, il salone dell’auto d’epoca, dove quest’anno si è svolta la più grande asta di supercars mai battuta dalla casa londinese Sotheby’s in Europa: Duemila Ruote. Titolo banale, ma non casuale. La casa d’aste ha spinto la comunicazione sulla quantità piuttosto che sulla provenienza della collezione, che tuttavia non va minimizzata perché aggiunge un tassello alla cronaca di una delle bancarotte più chiacchierate degli ultimi anni: la North East Service di Luigi Compiano,

3.416.000 Euro per una Ferrari 275 GTB del 1966

I numeri dei record di Duemila Ruote sono le 433 auto di cinquantacinque marchi diversi vendute a collezionisti provenienti da cinquantasette nazioni, 83% delle quali aggiudicate al primo rilancio.

La notizia ha attirato l’attenzione anche di Top Gear., il TV shows di maggior successo della BBC.

Per i battitori è stata una maratona di trenta ore durante le quali hanno dovuto trovare nuovi proprietari anche per 155 motociclette, 140 biciclette e cinquantacinque barche, oltre a ricambi e memorabilia varia. La più ambita è stata la Ferrari 275 GTB del 1966 battuta a 3.416.000 Euro, seguita dalla Maserati MC12 del 2004 con 3.024.000. Tra le auto per i comuni mortali, stupisce il prezzo di una Panda 4X4 del 1990, aggiudicata a 13.400 Euro mentre appaiono francamente eccessivi gli oltre 19.000 pagati per la Bianchina Giardiniera. La moto più costosa è stata la Ducati DesmoSedici RR del 2008, mentre una geniale bicicletta vintage in allestimento antincendio ha spuntato oltre 10.000 Euro.

Soldi comunque ben spesi se raffrontati ai 15.000 Euro battuta per un’insegna Esso d’epoca, con ancora evidenti segni di ruggine.

Incassati 51.6 milioni di Euro in 30 ore.

A conti fatti Sotheby’s ha incassato 51.6 milioni di Euro in tre giorni, esclusi i diritti d’asta che solitamente orbitano tra il 15% e il 20%. Un vero affare, soprattutto perché la casa d'aste londinese non ha dovuto investire molto tempo e soldi nella ricerca di queste auto da collezione: l’intero lotto era il risultato del sequestro dei beni appartenenti a Luigi Compiano effettuato dalla Guardia di Finanza nel febbraio scorso.

Chi è Luigi Compiano?

Non può vantare la popolarità di altri petrolhaed come Rowan Atkinson (Mr. Bean), Jay Leno o il batterista dei Pink Floyd Nick Manson ma a Treviso lo conoscono tutti e non solo per le sue auto. Il suo cognome è legato alle centinaia di blindati e auto gialle che girano per la provincia veneta raccogliendo e custodendo i soldi di banche, supermercati e negozi.

A essere popolare è stato soprattutto il padre Arnaldo, scomparso nel 2010 e più volte vicino a diventare sindaco di Treviso. A lui si deve lo sviluppo di un impero della sicurezza che arriva a impiegare oltre 1000 dipendenti. Meno noto è il suo primogenito Luigi, 61 anni, tipo schivo e autoritario, accaparratore seriale di auto, moto, bici, affettatrici e altri giochi per adulti che condivide con pochi amici.

Un crack da 104 milioni.

Tra i suoi compagni di giochi vi è anche Massimo Schiavon, assunto dal compianto Arnaldo e divenuto il responsabile della cassa degli undici caveaux della società. E’ lui che riceve ordini da Luigi Compiano di prelevare periodicamente mazzette di denaro in cambio di assegni di ugual importo.

Il gioco va avanti per 18 anni fino a quando nel 2013 i funzionari di Veneto Banca e Intesa San Paolo, si presentano al caveau di Silea richiedendo la restituzione di circa 20 milioni. Troppo tardi, il denaro è sparito e scatta la segnalazione degli istituti alla Banca d’Italia. E' l'inizio della voragine che coinvolge quindici aziende, tra le quali anche l’Ikea ma soprattutto le famiglie dei settecento dipendenti del gruppo veneto, ora parzialmente riassorbite nel gruppo SicurItalia.