Il Parlamento Europeo circa tre anni fa approvò una misura volta a tutelare la salute pubblica grazie all'installazione di dispositivi elettronici di nuova generazione all'interno delle autovetture. Così il 28 aprile del 2015 vennero discusse e confermate le potenzialità dell'e-Call, ovvero un dispositivo di localizzazione che grazie al satellite individua la posizione esatta del veicolo in caso di emergenza.
L'obbligatorietà del dispositivo
Questa norma, come scritto poc'anzi, è stata approvata nel 2015 ma sarà effettiva a partire dal primo aprile di quest'anno.
Ciò è dovuto alla volontà del legislatore di fornire ai produttori di autoveicoli un termine temporale, tre anni per l'appunto, in cui adattare i nuovi modelli in produzione alla nuova tecnologia. Così da aprile di quest'anno il dispositivo dovrà essere obbligatoriamente presente su tutte le autovetture private e commerciali leggere immatricolate come nuove. La nuova tecnologia permetterà alle autorità di conoscere la posizione della vettura in panne o incidentata in modo da inviare tempestivamente i soccorsi. In qualche modo questa tecnologia si accorgerà se il conducente ha perso conoscenza e sarà in grado, autonomamente, di comporre il numero di emergenza in vigore in tutta Europa, il 112.
Ovviamente il conducente potrà farlo anche da solo o grazie all'ausilio di un passeggero, semplicemente premendo il pulsante apposito posizionato nell'abitacolo. Tra i dati che verranno condivisi con la centrale di emergenza la tecnologia fornirà, addirittura, il genere e la gravità dell'incidente; in modo da indicare il tipo di assistenza e le dimensioni di salvataggio richieste oltre a fornire la direzione di marcia e la precisa posizione del mezzo.
Tra le novità della tecnologia c'è proprio questa capacità di riconoscere lo stato di coscienza del guidatore, grazie alla quale potrà essere chiamata sul posto anche un'ambulanza in tempi brevissimi.
L'attenzione alla privacy
La tecnologia è in grado di raccogliere una mole di dati molto utili al fine dell'assistenza, tra cui il tipo di combustibile in uso, il numero di passeggeri in auto e anche se l'airbag è stato attivo.
Tutti questi dati, però, potrebbero portare problemi di privacy; il legislatore ha dunque deciso che la tecnologia si dovrà attivare solo in caso di bisogno e che, i dati raccolti, non dovranno essere diffusi a terzi senza autorizzazione della parte interessata.