Dapprima il sospetto che la moglie lo tradisse poi, quando ha scoperto che i suoi dubbi erano reali, ha perso la testa e ha ucciso a coltellate l'amante della consorte. Alessandro Palermiti, 52enne di Montaguto, in provincia di Avellino, ha colpito un ragazzo di origine albanese con quattro coltellate, in preda alla gelosia dopo essersi reso conto che si trattava dell'amante della moglie. L'uomo, a poche ore dall'assassinio, è stato individuato e arrestato dai carabinieri con l'accusa di omicidio di natura passionale.
L'agguato nel parcheggio della zona industriale di Camporeale
Palermiti, insospettito dall'ennesimo ritardo della moglie che non era ancora rientrata dal lavoro, si è recato intorno all'una di notte nei pressi dell'agriturismo dove, saltuariamente, è impiegata la coniuge. Dopo aver parcheggiato l'automobile, si è avvicinato ad una Mercedes, e lì si è reso conto che la moglie era in attesa di un altro uomo: ha affrontato Halili Tahi, operaio albanese con residenza a Foggia e dalla discussione a toni accesi tra i due è scaturita una colluttazione. In un primo momento, per spaventare l'amante della consorte, il 52enne ha provato ad aggredirlo con un bastone, poi però ha estratto un coltello e si è avventato sul rivale, colpendolo più volte al petto e allo stomaco.
Secondo i primi esami effettuati sul corpo della vittima, soltanto un colpo dovrebbe essergli risultato fatale. Di fronte alla moglie scioccata, l'ex operaio forestale ha lasciato la vittima, inerme, in una pozza di sangue, ed è scappato via a bordo della sua auto.
Fuggendo a folle velocità, Palermiti è stato notato da una pattuglia dei carabinieri che, dopo un breve inseguimento, lo ha raggiunto e bloccato.
Quando hanno visto l'uomo sporco di sangue, i militari hanno compreso che non si trattava di un semplice reato di eccesso di velocità alla guida, ma di qualcosa di molto più grave. Giunti nel garage dell'area industriale di Camporeale, gli uomini dell'Arma hanno trovato il corpo senza vita di Tahi, mentre la donna era ancora lì, sconvolta e in lacrime.
Sul luogo del delitto, gli investigatori hanno trovato il bastone e il coltello con i quali il 52enne aveva assaltato l'operaio albanese, e grazie al rilevamento delle impronte digitali, potranno essere molto utili alle indagini.
Palermiti si difende: "volevo dargli solo una lezione"
Arrestato in flagranza di reato e trasferito al carcere di Ariano, Alessandro Palermiti ha ammesso, dinanzi agli inquirenti, di aver ucciso l'amante della moglie. Tuttavia, l'uomo ha aggiunto che non aveva alcuna volontà di togliere la vita all'operaio albanese, ma di spaventarlo dandogli una sonora lezione e convincendolo, in questo modo, ad allontanarsi dalla consorte. Il legale del cittadino di Montaguto, Giovanni Pratola, non esclude che il suo assistito possa aver agito in conseguenza ad una colluttazione e che l'omicidio sia avvenuto per legittima difesa.
Decisivi saranno i prossimi giorni, quando verrà effettuata l'autopsia sul corpo della vittima e arriveranno i risultati degli esami relativi alle impronte digitali e alle prove raccolte sul luogo in cui è avvenuta la tragedia.