A distanza di 6 mesi dall’ultima manifestazione dal titolo “Io non ci sto”, domani lunedì 29 ottobre il quartiere San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, sarà ancora una volta protagonista di un'iniziativa contro i raid armati della camorra.
"Più Saperi, Meno Spari", questo è il titolo della manifestazione organizzata dalla rete Napoli Zeta - Zona Est Tavolo Aperto - in collaborazione con la VI Municipalità, Assessorato alla cultura, le scuole e la parrocchia del Rione Nuova Villa, di San Giovanni a Teduccio.
Protagonisti della manifestazione, che si terrà alle ore 10.00 a piazza Capri (Rione nuova Villa), saranno soprattutto i ragazzini che, suddivisi in tre squadre, regaleranno ai passanti e ai presenti messaggi e poesie scritte da loro e "stendendole" sui muri coprendo i buchi dei proiettili.
I ragazzi hanno lavorato duramente al progetto insieme alle associazioni del territorio: Cooperativa Sepofà, Agisco, Studenti Contro la Camorra, associazione Aurora e l'associazione Gioco Immagini e Parole.
In piazza per dire NO alle stese
San Giovanni a Teduccio, cosi come diverse zone limitrofe, sono da tempo contese tra clan rivali per la spartizione della zona. Il fenomeno delle stese è ormai particolarmente frequente ed è il metodo con cui gruppi di ragazzi impongono paura nei quartieri di Napoli, in sella ai loro scooter, sparando all'impazzata su auto, porte, finestre, negozi per dimostrare il loro controllo sul territorio. E il sistema per ottenere in modo rapido prestigio e potere è incutere paura.
Scaricare colpi nel mezzo del quartiere diventa il biglietto da visita più prestigioso.
Il clan Mazzarella è in lotta da sempre con i Rinaldi e i Reale per il controllo degli affari criminali della zona e questo mette in pericolo la vita degli abitanti del quartiere. Sono numerose le denunce da parte dei partenopei per frenare l’escalation di violenza che ha invaso negli ultimi tempi le strade di Napoli.
Per questo motivo, contro questo assordante silenzio, studenti e gente comune sceglie ancora una volta di reagire rispondendo alle “stese” di camorra con “stese” più potenti, quelle della poesia e della cultura. L’obiettivo è quello di rendere il territorio un luogo di aggregazione, di cui parlarne per la bellezza e non per gli spari di camorra. Queste iniziative rappresentano un cambiamento di stato che permette di diffondere la legalità tra i più giovani.