Dopo un calvario durato cinque settimane, si è spento anche il giovanissimo Emilio Di Nuzzo, uno dei passeggeri che viaggiava a bordo dell'Audi A3 che il 25 ottobre scorso travolse ed uccise l'avvocato Michele Petrone mentre stava passeggiando col suo cane.

La tragica notizia

Le condizioni del ventisettenne, ricoverato presso l'Ospedale Sant'Anna e Sebastiano di Caserta, erano precipitate alle prime luci dell'alba di sabato 1 dicembre, quando il fisico di Emilio ha cominciato a cedere in maniera significativa dopo un calvario cominciato quaranta giorni fa.

Stando a quanto si apprende su diverse testate locali, a stroncare l'esistenza del giovane di Santa Maria a Vico sarebbe stata una serie di infarti susseguitisi nella giornata di ieri, culminata nel fatale arresto cardiaco verificatosi in tarda serata e che avrebbe minato definitivamente il suo status di salute.

La notizia del suo decesso ha fatto rapidamente il giro del casertano e del web, lasciando tutti a bocca aperta dal momento che in tanti avevano creduto alla possibilità di rivedere Emilio camminare sulle sue gambe per far ritorno a casa. A distanza di qualche giorno dal suo ricovero in ospedale (intorno al 30 ottobre) il giovane aveva infatti mostrato significativi miglioramenti ed era riuscito addirittura a pronunciare qualche parola, lasciando ben sperare per il futuro.

La sua scomparsa appare dunque come un fulmine a ciel sereno che ha letteralmente destabilizzato amici e i familiari, che non l’hanno lasciato un attimo in queste cinque settimane. Per i funerali bisognerà attendere la decisione dell'autorità giudiziaria, che dovrebbe disporre l’esame autoptico sulla salma del ventisettenne prima del ritorno a casa per l’ultimo commovente saluto.

Lo sfogo della zia su Facebook

L'incidente del 25 ottobre scorso era costato la vita anche all'avvocato Michele Petrone, che quella sera passeggiava col suo cane prima di esser violentemente travolto ed ucciso da quell'Audi che sfrecciava sull'Appia a tutta velocità.

Da quel giorno, in tanti avevano augurato la morte ai giovani che viaggiavano a bordo del veicolo, compreso Emilio che intanto lottava in ospedale tra la vita e la morte.

Ecco dunque che la zia del ventisettenne si era lasciata andare ad un lungo sfogo su Facebook, del quale riportiamo alcuni passaggi: "Emilio si trovava su quell'auto per caso, lui e il suo amico d'infanzia hanno un amico in comune con il conducente dell'auto. La rabbia è comprensibile, ma augurare a un ragazzo di rimanere invalido è malvagità, considerando che è una vittima e non ha alcuna responsabilità".