Ce lo aspettavamo da tempo, adesso è arrivato il momento. Il carnevale in Sicilia non esiste quasi più. Sciacca, Acireale, Termini Imerese, ecc.ecc. hanno chiuso i battenti sia per una ragione o per un altra.

I finanziamenti regionali che non arrivano in tempo, la crisi che colpisce un po'  in tutti i settori, la Fiat, che chiude la Fabbrica a Termini Imerese, con gli operai della stessa filiale o dell indotto, che bloccheranno i carri allegorici che normalmente sfilano ogni anno nella ridente cittadina delle terme; tutto questo ha paralizzato tutto il sistema che circonda il Carnevale.

Le famiglie hanno perso la speranza in questi anni di crisi che ha colpito tutta l'Italia dal Nord, al Sud, isole comprese. Vedere i propri bambini che non possono divertirsi nell'unica festa adatta a loro è tristissimo; alcuni genitori non hanno neanche i soldi per comperare loro i vestiti o le mascherine, stelle filanti o coriandoli, in quanto devono pensare prima a sfamare le proprie famiglie.

Ed allora si accende la disperazione di moltissimi uomini feriti nell'orgoglio, di non avere un lavoro, di non potere portare dei soldi a casa per la spesa o per comperare i quaderni o i libri o le penne e tutto il necessario per i loro figli.

Ci domandiamo se tutto questo sia giusto e a volte ci chiediamo se la situazione cambierebbe se i nostri governatori che tanto parlano di ripresa facessero per primi un esame di coscienza e cercassero tutte le soluzioni più adatte e consone per fare ripartire l'Italia e fare contenti tutti quei bambini che aspettano il Carnevale per vestirsi e giocare con i loro amichetti nelle vie delle proprie città.