Non è notizia di oggi, purtroppo, il dilagare degliepisodi di violenza perpetrati nei confronti delle donne,soprattutto all'interno delle mura domestiche. Si tratta, alcontrario, di un problema atavico, collegato ad una concezionefortemente patriarcale del rapporto tra i sessi, ove l'uomo allevolte confonde la relazione amorosa con il possesso ed il predominio.I dati allarmanti emersi negli ultimi anni testimoniano, tuttavia, unincremento spaventoso dei "femminicidi", ovverodegli omicidi femminili commessi da presunti amanti, mariti o expartner, divenuti molestatori.

Solo nel 2012 sono state piùdi 120 le donne uccise.

Al fine di arrestare un fenomeno così preoccupantesono state prese, negli anni, alcune misure finalizzate a nonlasciare sole le donne vittime di abusi.

Nel 2009, ad esempio, mediante la legge n. 38/2009 èstato istituito il nuovo reato di stalking, la cui finalità èquella di perseguire il molestatore abituale prima che la suacondotta sfoci in lesioni o maltrattamenti fisici.

Inoltre nel 2006 il Dipartimento per le PariOpportunità ha attivato il 1522, un numero di pubblicautilità riservato alle donne vittime di ogni forma di violenza. Sitratta di un servizio di accoglienza telefonico, attivo 24 ore24, disponibile in 6 lingue differenti (italiano, inglese, francese,russo, spagnolo ed arabo), svolto da personale specializzato.

Leoperatrici telefoniche forniscono una prima risposta alle vittime diviolenza offrendo informazioni utili ed un orientamento verso iservizi socio-sanitari pubblici e privati attivi a livello locale.Vengono, altresì, fornite informazioni in merito alla tutelagiuridica esperibile in materia di violenza di genere e stalking.Inoltre, dal 2010 è previsto, per i casi di violenza che rivestonocarattere di emergenza, una specifica proceduratecnico-operativa in coordinamento con le Forze dell'Ordine.

Tuttavia, queste misure dimostrano di avere unaportata ancora residuale, e di non essere in grado di attenuare allaradice la genesi del problema, ovvero l'errata concezione, violenta emaschilista, che ancora molti uomoni mantengono all'interno delproprio rapporto di coppia. Sarebbe necessario, in proposito, unrinnovamento culturale, una nuova sensibilità diffusa che rendaplateale e collettivo il disvalore connesso ai comportamenti violentie minacciosi.

In questo, un grande ruolo potrebbe essere esercitatodai mezzi d'informazione; ma il tema della violenza sulle donne è,spesso , trattato incidentalmente, come corollario di un ennesimofatto di cronaca, e senza una analisi profonda del tarlo culturaleche affligge il nostro paese.

E' per questo senso di impotenza e solitudine cheavvolge il mondo femminile, abbandonato alla mercé di chi vuolespadroneggiare, che bisogna tenere a mente questo breve numero, 1522.E' necessario, infatti, avere pronta un'arma, un sostegno, una uscitadi sicurezza, per sé o da offrire ad altre donne bisognose d'aiuto,perchè il primo passo per salvarsi è, spesso, l'uscire dallasolitudine.

La paura e la violenza minano le sicurezze in noistesse e ci abbandonano ad una vuota disperazione, ma il contatto conil mondo esterno, e, come in questo caso, con del personalespecializzato, può arrestare il senso di abbandono e paura.

Ognidonna ha il dovere di non sentirsi sola e di non lasciare indietrochi ha bisogno; rimanendo tutte all'erta potremmo opporre unavittoriosa resistenza a questa guerra silenziosa e fatale. 1522,un numero da non dimenticare.