BeppeGrillo, malgrado l'entusiasmo che dimostra, non dorme sonni troppotranquilli. Da un lato si è ritrovato con un esercito diparlamentari, e non è convinto di poterli far rigare dritto tutti. Maquello che più lo preoccupa è la nuova legge elettorale. In fondo,cancellare il porcellum è un obiettivo che M5S si pone da tempo.Fare marcia indietro dunque, non sarebbe più possibile.

Ma Grillo,in questo momento è convinto che Pd e Pdl stanno studiando "sottotraccia" un modo per cancellare i grillini dalla scena politicanazionale. I mandanti sono loro, il killer sarà proprio la nuovalegge elettorale: questo il convincimento che lo spinge aconfidare ai fedelissimi: ragazzi, se questi mettono le preferenze,siamo fregati.

Perché ne è tanto convinto? La risposta è piùsemplice di quanto si pensi: in Lombardia, Lazio e Molise, dove sisono rinnovati (con le preferenze) i consigli regionali, cinque stelleè andato maluccio; certamente peggio rispetto alle regioni dove glielettori hanno barrato il simbolo e basta.

Effettivamente, chi puòpensare che la popolarità, la presenza sul territorio, il potereeconomico ed organizzativo di un Fitto o di un Cicchitto o di unAlfano o dello stesso Berlusconi, siano paragonabili a quello di unCarneade (grillino) qualunque? Ecco dunque l'arma segreta dell'ancienrègime: le preferenze. Grillo ne è convinto e ha solo una speranza: facciamo labattaglia sì, ma puntiamo sui collegi uninominali e sul doppioturno: i democrtici si illuderanno che stiamo sostenendo la loroproposta, ma in realtà così li stronchiamo tutti.

SoloBerlusconi pare che abbia mangiato la foglia: ha intuito il disegnodi Grillo e Casaleggio e sta per calare sul tavolo il suo asso nellamanica: va bene doppio turno, ma con le preferenze. Così, nellastragrande maggioranza dei casi, quindi giorni dopo il voto, andremo ad un confronto diretto solocol Pd: e lì, chi ha più birra in corpo vincerà.