Sembrano non finire mai iguai per i ciprioti. Nella serata tra sabato 30 e domenica 31Marzo, la Banca Centrale di Nicosia ha voluto mettere in chiaroalcuni punti che si aggiungono al danno già provocato in settimana eche hanno il sapore di una beffa veramente salata ed ancor di piùantidemocratica, perché dimostra che le banche e la politica deisacrifici non di loro proprietà ne fanno qualsiasi cosa, masoprattutto il loro modo di agire può nel raggio di una nottemettere in ginocchio l'economia di intere famiglie.

Ciò che havoluto purtroppo mettere in chiaro è che il prelievo forzoso siattua sui grandi depositi, ossia quelli da 100mila euro in su, al disotto di tale soglia non si effettuano prelievi forzosi, a quantopare, per una legge europea che garantisce il non prelievo su taliconti correnti.

Il prelievo si attua quindi sui grandidepositi, tecnicamente da 137,5 mila euro, in cambio la banca daràtitoli in azioni di tipo A e dividendi della stessa banca pari alvalore del 37,5% prelevato, titoli sicuramente tossici, essendo ledue uniche banche cipriote, La Banca di Cipro e la Laiki Bank, vicineal default.

Ecco un esempio: la banca prelevacoattivamente al cliente una cifra di 37,5 mila euro, e la convertecome contropartita in titoli tossici della stessa. Semplice no. Lebanche guadagnano e la gente comunque perde, perché nel documentodella banca Centrale di Cipro vi è scritto che il valore rimanetuttavia ancorato al dividendo positivo della banca, cioè se labanca cresce il cliente potrebbe veder crescere il suo 37,5%altrimenti viene in mente una situazione simile a quella dell'Argentina e dei bondtossici.

A questo prelievo se neaggiungerebbe un altro di 22,5% che andrebbe a finire in un fondocomune che serve per una liquidità temporanea, senza garanzia per ilcliente costretto a cederlo e senza interessi quando forse saràritornato al cliente. Liquidità probabilmente delle stesse banche.

Il documento cipriota finisce così "E' importante notare che l'ordine relativo può essere modificato dalla versione dell'autorità di risoluzione in caso di necessità". E' chiaro e semplice: ancora per i ciprioti non è finita qui.