In Sicilia, e precisamente in contrada Ulmo, nel territorio di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, prosegue la lotta del presidio contro il sistema satellitare MUOS della marina militare statunitense. Cittadini più o meno organizzati, "mamme NO MUOS", "nonni e nonne NO MUOS" e famiglie intere cercano con ogni mezzo pacifico di appropriarsi del controllo di quello che sentono come proprio territorio.

Ieri un gruppo di attivisti NO MUOS ha bloccato il passaggio di automezzi che trasportavano militari statunitensi ed operai. Gli attivisti si sono sdraiati sulla strada per impedire il passaggio degli automezzi. Vi è stata anche un'azione nonviolenta di due nonne NO MUOS intente a bloccare gli automezzi attraverso il gioco delle carte, per diverse ore, su un tavolino. Le forze dell'ordine sono intervenute in tenuta antisommossa sollevando di peso i manifestanti, per permettere il passaggio del convoglio. C'è stato, quindi, infine il passaggio dei numerosi automezzi verso la base statunitense.

Nel presidio c'erano anche Salvatore Vaccaro e Nicola Arboscelli, i due manifestanti arrestati lunedì scorso, a seguito di un'azione che li ha visti protagonisti (insieme al altri) in cui si erano arrampicati sulle antenne della base militare statunitense in questione. Erano stati in seguito scarcerati e prosciolti. 

Il Coordinamento regionale siciliano dei comitati NO MUOS ha dichiarato che "le forze di polizia hanno bloccato per alcune ore le contrade Apa e Ulmo" e "come di consueto, la mobilità nell'area è stata possibile solo a piedi e previa identificazione di ciascun passante". Ha anche fatto sapere che "Nonostante fosse impedito ai cittadini di avvicinarsi, decine e decine di mamme, nonni e attivisti NO MUOS stazionavano lungo la strada sin dalle prime ore del giorno e si sono opposti al passaggio con la semplice e pacifica presenza. Dopo un lungo tira e molla la resistenza di attivisti e manifestanti è stata vinta e le persone spostate durante il transito del convoglio. Altri agenti, in seguito hanno provveduto a identificare numerosi manifestanti". Ecco come si conclude la dichiarazione del Coordinamento: "Alcuni attivisti, soprattutto le mamme, hanno avviato una sorta di dialogo con gli uomini dei reparti antisommossa e con i loro dirigenti. Non proprio un dialogo fra sordi, ma che ottiene al più le solite risposte".