L'idea di Forum si è dimostrata vincente negli anni; cause "di tutti i giorni", scelte tra quelle che maggiormente possono fare discutere (o in cui identificarsi) gli spettatori, trattate in tv. Un pubblico in sala che vuole essere un campione della società civile e che interviene con giudizi e valutazioni personali.
"Contendenti" in grado di suscitare interesse o curiosità, positiva o negativa, spesso convenzionali, ma efficaci. Gli stereotipi funzionano sempre, il gay buono di cui prendere le difese, il marito cattivo, la donna ingannata nei sentimenti, i parenti impiccioni o avidi….
Più è facile schierarsi, più il sistema funziona, coinvolge il pubblico, sollecita gli interventi e accende lo spettacolo.
Ideali sono le cause che favoriscono discussioni sul sociale, sul sentito comune. Chiunque può mostrarsi evoluto, conservatore, richiamare i propri valori. La giustizia non centra più nulla. Fenomenologia di una trasmissione.
Nulla da dire sui contenuti, la giustizia ha sempre avuto un aspetto spettacolare, anche se un poco contrastanti con la concezione quasi sacrale della "lex" nel diritto romano. Niente da dire nemmeno sui presentatori, che conducono la trasmissione con garbo e sulle sentenze, espresse da giudici di riconosciuta professionalità ed esperienza.
Qualche perplessità sul buon gusto attiene "contendenti" e pubblico in sala.
Per quanto riguarda i "contendenti". E' sorprendente per chiunque abbia un normale senso del pudore e della riservatezza mettere su una piazza mediatica le proprie vicende private. Perché cercare giustizia in Televisione? Sembra voglia di apparire, di sentirsi protagonisti. E poi, perché voler essere giudicati due volte, dagli spettatori e dal magistrato?
Anche il pubblico in sala solleva perplessità. Ricorda le tricoteuse, che facevano la calza sotto alla ghigliottina, gli spettatori del Circo che alzavano il pollice pro o contro i gladiatori vinti. Alcuni, incoraggiati dai presentatori, diventano ospiti fissi, opinionisti anche nelle cause a seguire. Per loro la giustizia è sempre sommaria, ha ragione il buono, o chi appare tale, contro il cattivo. I conduttori pilotano lo spettacolo con saggi interventi calati nel sociale. Poi arriva la sentenza, cala il sipario. Giustizia è fatta.