La questione Imu, gli esodati, l'Iva e la cassa integrazione in deroga, questi gli argomenti toccati da Fabrizio Saccomanni, attuale Ministro dell'Economia del Governo Letta. Il Presidente di Bankitalia, è stato intervistato subito dopo il Consiglio dei Ministri da Lilli Gruber all'interno del contenitore "Otto e mezzo", in onda su La7 prima di Servizio Pubblico di Santoro.
La prima cosa da sottolineare, è che la prima rata dell'Imu prevista per il 16 giugno 2013, slitterà al 16 settembre. Ci saranno dunque, circa 100 giorni di tempo per decidere come ridefinire o modulare che dir si voglia, questa tassazione immobiliare, e che nel frattempo, di debbano fornire aiuti ai Comuni per sopperire agli interessi di questa mancata entrata, visto che si tratta solo di un piccolo rinvio e dunque di cifre modeste, tramite la Cassa Depositi e Prestiti.
Saccomanni è stato altrettanto chiaro, nell'affermare che questo slittamento dell'Imu, non riguarda i propretari di capannoni e fabbricati commerciali, industriali o agricoli, che dovranno regolarmente pagare la tassa immobiliare entro il 16 giugno, ma solo la rata dell'Imu prima casa. Il messaggio è stato comunque esplicito, non se ne parla di abolizione dell'Imu, tanto meno di restituzione.
Nel Consiglio dei Ministri del 9 maggio 2013, si è posto l'accento anche ad un'altra priorità a sentire il Ministro dell'Economia, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, il quale verrà attuato grazie ai fondi disponibili presso il Ministero del Lavoro.
Sollecitato dalla Gruber, le risposte del Ministro dell'Economia sono apparse spesso vaghe.
Per esempio, sull'Iva ha affermato che si cercherà di evitare l'aumento di 1 punto previsto per luglio, ma come non si sa, e che nessuna vera garanzia può essere data in merito. Sugli esodati, la rsiposta è stata che non è qualcosa di urgente, ma che lo sarà solo dal 2014 (esulteranno quei poveri esodati che si riversano alla Caritas per sopravvivere!).
Si è parlato anche di abolizione dello stipendio dei ministri, ma di tagli di Province, eliminazione dei finanziamenti pubblici e altri tagli ai costi della politica, non se n'è parlato affatto. Sanità, scuola e abbassamento della pressione fiscale, nemmeno a parlarne. A quanto ci risulta, solo Berlusconi è contento, ma aggiunge che in ogni caso il solo rinvio dell'Imu non è abbastanza.
Con tanti problemi reali, con la crisi economica che attanaglia i cittadini, questo Consiglio dei Ministri, appare la solita pagliacciata, ma d'altronde cosa aspettarsi dal Governo dell'inciucio che rappresenta al meglio al vecchia politica e forse la Prima Repubblica?