Armonia tra persone è la gioia vera e profonda. Camminareinsieme consapevoli delle proprie miserie, trovare spazio in sé e tra l’uno el’altro anche in famiglia per invocare misericordia divina aiuta il cristiano acondividere, annunciare e portare lontano la propria fede. Papa Francesco parlaalle famiglie, spesso moltoaffannate, immerse in vari caotici impegni, sempre di “corsa” a procurarsi benie benessere, ma non a sufficienza missionarienella fede.

Francesco è un papa molto social e con il solito linguaggio semplice e diretto spiega aifedeli che la fede non si deve solo difendere, proteggere dalle tentazioniesterne di ogni giorno, non è un bene privato da tenere per sé a proprioesclusivo beneficio.

La fede non è unrisparmio da conservare in banca. La fede va elargita agli altri, condivisa,irradiata con le azioni “sante”, portata nei cuori della gente che s’incontra, aperta al dialogo e partecipata nelleattività che si svolgono e unita all’accoglienza che suscita “profonda armonia tra le persone, che tuttiodono nel cuore, che fa sentire la bellezza di essere insieme, reciprocamentesostenuti nel cammino della vita”.

Il Papa punta molto sul concetto di fede pratica ispirata e condivisa che procura nei cuori profondagioia, spesso inseguita affannandosi con vanità e beni, quando, invece, è aportata di mano dentro di sé. La fede per il Papa non va accumulata come un“conto in banca”, accresciuta con parole autocompiacenti e con il solo rispettodi regole esteriori, perseguendo un civile “perbenismo”, ma va partecipataaiutando gli altri, fortificata e provata quotidianamente, scossa dallasicurezza che basti non far male a nessuno mentre deve agire scomodando ilcristiano.

Aprirsi agli altriè propedeutico per conservare la fede e viverla nell’esistenza della vita. Uscire da se stessi rimanendo centrati insé è il doppio passo da compiere per sperimentare come essere cristiani,professionisti, uomini, genitori, cittadini consapevoli e valenti “missionari”del bene e dell’amore. Nel parlare semplice e chiaro del Papa non si sbaglianell’interpretare il suo messaggio che va diritto all’azione priva di fronzolie che invita ad agire da quale parte stare e dimostrarlo.

Il cristiano non si conduce alla soddisfazione personaleauto-referenziale ma spinge con le sue azioni a “vivere in pienezza un nuovo mododi essere". È necessaria una rivoluzionedell’amore per cambiare un pervadente scetticismo e diffondere la vita e lapositività, sporgendosi ciascuno oltre i propri limiti, visitando la periferiainteriore molto trascurata e quella sociale rinnegata.

In un tempo nel quale ci si sente smarriti la figura di PapaFrancesco ricorda l’importanza di solidarizzarela fede e di non avere fretta poiché v’è l’impedimento di scorgerechiaramente il blocco che trattiene dal sentirsi liberi e amati. Il cristianonon è uno scettico, non coltiva il pessimismo, non lascia nulla d’incompiuto esi adopera all’ascolto dell’altro assumendosi “il rischio di essere protagonista di una nuova educazione” protraendosiverso l’umanità ferita nel senso dellavita. Per il Papa, al cristiano spetta una vocazione educativa peresprimere agli indecisi e scettici il senso dell’azione e il “valore della dedizione” all’altro.