L'informazione è cambiata radicalmente nel corso degli anni, dai vecchi quotidiani al recente web. Sempre più l'informazione ricercata passa attraverso la rete, internet, un mondo ancora inesplorato da molta gente e sempre in continua evoluzione.

Nel corso degli anni, i quotidiani hanno garantito l'informazione a molta gente. Tutti hanno comprato almeno un giornale nella loro vita. Leggendolo, hanno estrapolato e immagazzinato una modesta quantità d'informazioni su vari temi come sport, attualità, moda, e perché no, anche riguardanti la politica.

Molti giornali, infatti, trattano informazioni di politica, appartenendo, di fatto, a veri e propri partiti. Ci sono anche giornali che pur non appartenendo, di fatto, a partiti politici, hanno uno schieramento ben preciso (es. religione, ecc) e trattano temi di comune interesse con delle - fatemi passare il termine - "precauzioni".



Per precauzioni intendo quei giornalisti, direttori, che prima di pubblicare qualcosa sul proprio giornale, si assicurano che tutto vada liscio come l'olio, cioè che l'articolo non vada contro i propri interessi. Alimentare un settore che spesso mira a fare i propri interessi con i finanziamenti pubblici appare quanto meno di dubbia utilità; ad aggravare il quadro il fatto che spesso le cifre stanziate dallo Stato sono parecchio ingenti. Ecco alcuni esempi.

Cominciamo dal primo, il quotidiano d'ispirazione cattolica: L'Avvenire. L'Avvenire riceve dallo Stato italiano la "modica" cifra di € 5.871.082,04. Il secondo è Il Manifesto, anche questo è ben pagato dallo Stato con € 4.441.000. L'altro quotidiano che andrò a citare è La Padania della Lega Nord, che riceve € 3.896.339,15.Il Foglio di Giuliano Ferrara riceve un bel po' di soldini pubblici pari a € 3.441.668,78.

Poi ce n'è un altro, Libero di Vittorio Feltri che riceve € 5.371.000 di contributi. Infine, ho preferito piazzare un quotidiano che tra questi riceve più contributi di tutti, L'Unità. Il quotidiano storico della sinistra nazionale riceve finanziamenti pubblici per la bellezza di € 6.377.209,80.

Qualcuno si domanderà, ma dov'è il problema?

Il problema è che questi giornali d'informazione pubblica, spesso non producono un' informazione imparziale.

Mi sorgono due domande spontanee:



- Come fa un quotidiano della sinistra nazionale a ricevere contributi pubblici da noi cittadini se fa informazione per conto dei propri partiti politici? E se un cittadino non fosse d'accordo?
- Perché un quotidiano come La Padania dovrebbe riceve finanziamenti pubblici se fa gli interessi di un unico partito che rappresenta, tra l'altro, neanche il 4% degli elettori? Non lo potrebbero finanziare gli elettori, attivisti e militanti di Lega Nord? Credo che i cittadini italiani abbiano intenzione di dire basta a questo meccanismo che va avanti da decenn, ed una riforma del settore sarebbe certamente auspicabile.

L'Avvenire € 5.871.082,04
 Il Manifesto € 4.441.000
 La Padania € 3.896.339,15
 Il Foglio € 3.441.668,78
 Libero € 5.371.000
 L'Unità € 6.377.209,80