Oggi diciassette gennaio la Chiesa ricorda Sant'Antonio Abate, il patrono degli animali domestici. Nato in Egitto, è il primo degli abati. Ha girato in lungo e in largo il mondo con il suo bastone con la campanella in cima e con la sua lunga barba bianca. Tempi addietro, i contadini e tante famiglie che possedevano degli animali, in questo giorno, si recavano a messa portando del pane secco che il prete a fine messa benediva, mettendo nel cestino un santino con la figura del santo attorniato da alcuni animali.
Quel pane, veniva impastato con le erbe e dato da mangiare a tutti gli animali per renderli immuni da malattie.
Entrando nella stalla di ogni contadino, si trovava appiccicato al muro l'icona di questo Santo che doveva sorvegliare sulla salute delle bestie e di tutti gli altri animali.
A proposito, c'è una vecchia leggenda che veniva ricordata nei tempi passati e che raccontava la vicenda di un contadino che un giorno nebbioso, partì dalla sua casa colonica con un carro caricato con alcuni sacchi di grano, per portarlo in paese a macinare. Il carro era trainato da possenti buoi e assieme al contadino, c'era seduta anche sua moglie.
Finito di macinare il grano e con i sacchi colmi di farina, si incamminò verso casa sempre in mezzo alla fitta nebbia. Ad un certo punto, mentre si trovava sulla strada di campagna, oltrepassò un signore alto con un bastone e con una barba bianca molto lunga.
Fermò il carro e aspettò che quell'uomo si avvicinasse chiedendogli di salire sul carro. Salì dietro fra i sacchi di farina e fatto qualche chilometro, arrivarono presso la casa del contadino. Era quasi mezzogiorno. Il contadino, scaricò la farina, mentre la moglie era salita in cucina per preparare il pranzo.
Quell'uomo, ringraziò il contadino e stava per intrapprendere il suo viaggio, quando il contadino lo chiamò dicendogli che data l'ora, gli avrebbe offerto il pranzo.
Lo disse anche alla moglie che preparò qualcosa anche per il viandante. E, mentre mangiavano, quel signore chiese quanti animali aveva e come stavano di salute.
Il contadino gli disse che tutti gli animali erano in buona salute all'infuori di un vitello che era due giorni che non intendeva mangiare. Il signore dalla barba lunga, chiese di accompagnarlo nella stalla e per prima cosa vide il santino con la sua icona attaccato al muro e poi si accostò al vitello che era steso nella paglia e stava male.
Lo toccò, con il suo bastone e subito il vitello si alzò e incominciò a mangiare il fieno nella mangiatoia.
A quel punto, il contadino pensava a uno stregone, poi si fece coraggio e chiese chi fosse quell'uomo alto dalla barba lunga. Non potè fare a meno di dire che era quell'uomo stampato sul santino e cioè Sant'Antonio Abate, il patrono degli animali.
Il contadino si inchinò per ringraziarlo dicendo alcune preghiere. Poi, mentre se ne stava per andar via gli volle fare una domanda: "ma voi, Sant'Antonio Abate, dove andate e senza una moglie come fate". E il Santo: "e voi che l'avete, come la mantenete? ". La risposta del contadino: "con un po' d'aglio e due cipolle, io mantengo la mia moglie". Il Santo se ne andò via salutanto il contadino e ridendo sotto i lunghi baffi.