La notizia,trasmessa in diretta dai principali network, ha fatto il giro della città, anzi del mondo, in un baleno. Brusco risveglio stamane per i romani, la città è stata invasa da orde barbare, come non si vedevano da tempi immemorabili. La capitale dell'impero d'occidente, impreparata a farvi fronte.
I servizi segreti hanno mantenuto il silenzio per non allarmare ulteriormente la popolazione. Erano,ormai giorni, che in città si aggiravano individui sospetti, in particolare nei pressi dei palazzi che contano e nelle sedi istituzionali. L'idea del potere li alletta, la speranza li guida.
Sono rottamatori, sfasciacarrozze, picconatori, forconi, ma anche rottamati. C'è chi, in seconda fila, brandisce una falce, c'è chi un martello. Una balena bianca il loro stendardo, simbolo della ritrovata unità. Tutti rigorosamente in camicia bianca.
A fronteggiarli, sulla riva destra del Tevere, un manipolo di capitani coraggiosi, guidati da un santo, un tempo cavaliere tuttofare, impettito e fiero come un leone, e da una santa che sventolava orgogliosa una bandiera azzurra simbolo della libertà che guida il popolo.Uno schieramento, fitto e fedele, che professava la sua fede al capo santo.
Insieme a loro, giaguari, pitonesse, falchi e colombe, per meglio atterrire il nemico. Tutti disposti ad emulare il Toti, eroe romano.
In seconda fila un manipolo di inutili idioti, pronti a far casini in città, assisteva divertito ad una vivace danza messa in scena da una brunetta e da una mora.
Era il "bunga bunga", danza marocchina, propiziatrice di una vittoria imminente. In mezzo ai due schieramenti un manipolo di ammutinati, soggiogati da un grillo parlante, pronti ad approfittare delle disgrazie altrui.
L'offensiva barbara, riportano le agenzie, era stata preceduta da incontri segreti tra i due contendenti, e pare che il capo santo abbia riferito ai suoi:"potevamo annientarli ma un senso di pietà ci spingeva ad aiutarli!".
Ora gli strilloni ai semafori gridano "Roma è salva, la guerra è finita!" L'invasione pure. I barbari hanno vinto. Il governo Letta cede il passo a Matteo Renzi. Berlusconi attende prima di fare nuove mosse.
Non me ne vogliano i lettori, il tutto è frutto di una notte insonne.